Missione Cristiana 153

«PROGETTO BETHEL :»

INVITO INVITO

Ai DISCEPOLI di YESHÙA : TALMIDÉI YESHÙA 

che hanno il desiderio di conoscere e partecipare al modello della:

«Chiesa primitiva nata a Gerusalemme»

vista dallo studio su BETHEL : CASA di DIO :, tratto da «Atti 2:37-47»

consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande, chiedete, commentate,

sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.


«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»


Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia : (Gesù Cristo) sia con tutti noi.

Esiste una completa libertà spirituale

solo se accompagnata dalla libertà di comportamento,

possibile solo in un luogo indipendente,

cioè dentro i nostri confini, come un’ambasciata.

Atti 2:37-47

Or essi, udite queste cose, furono compunti nel cuore e chiesero a Pietro e agli apostoli:

«Fratelli, che dobbiamo fare»

38) Allora Pietro disse loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Yeshùa Messia

per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono

della RUACH HAKODESH : : lo Spirito Santo.

39) Poiché la promessa è per voi e per i vostri figli e per tutti coloro che sono lontani,

per quanti il Signore Dio nostro ne chiamerà».

40) E rendeva testimonianza con molte altre parole e li esortava dicendo:

«Salvatevi dalla presente generazione, quella ambigua : perversa».

41) Pertanto quelli che RICEVETTERO favorevolmente la sua parola si facevano battezzare,

e in quel giorno furono aggiunte circa tremila anime.

42) Ed erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli

e alla comunione, nel rompere il pane e alle preghiere.

43) Ed erano tutti presi da timore,

e molti segni straordinari e miracoli si facevano per mano degli apostoli.

44) Or tutti coloro che avevano creduto stavano insieme ed avevano ogni cosa comune.

45) E riscuotevano i poderi e i beni e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.

46) E perseveravano con una sola mente tutti i giorni nel tempio,

sia in casa rompendo il pane, sia prendendo il cibo insieme con gioia e semplicità di cuore,

47) lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.

Ed il Signore aggiungeva alla chiesa ogni giorno coloro che erano salvati.

i

«Messaggio del 28 gennaio 2024»

 «PERSEVERANO nell’INSEGNAMENTO»

Si tratta dello stesso insegnamento e delle stesse istruzioni che gli apostoli dettero alle chiese.

L’insegnamento ancora oggi non è cambiato, perché esiste un solo messaggio,

una sola Parola di Dio che salva e rende stabili le persone nel Signore: la Sacra BIBBIA.

Luca 24:45-48

Allora aprì loro la mente, perché comprendessero le Scritture,

46) e disse loro: «Così sta scritto, e così era necessario che il Messia soffrisse

e risuscitasse dai morti il terzo giorno

47) e che nel Suo Nome si predicasse il ravvedimento

e il perdono dei peccati a tutte le genti, cominciando da Gerusalemme».

48) Or voi siete testimoni di queste cose.

Yeshùa parlando delle «Scritture»

si riferisce al cosiddetto «Antico Testamento»,

il cosiddetto «Nuovo Testamento» ancora NON esisteva!

Matteo 5:17

Non pensate che io sia venuto ad abrogare la Legge→ Toràh o i profeti,

io non sono venuto per abrogare, ma per portare a compimento.

Nelle religioni cristiane la Sacra Bibbia

è stata divisa in «Antico Testamento» e «Nuovo Testamento»

Ma nel cosiddetto «Nuovo Testamento» quando si parla di «Scritture»

si sta citando solo la Bibbia ebraica, detta anche «Toràh» o «Tanak».

Le scritture che vanno dal Vangelo secondo Matteo all’Apocalisse

sono considerate il Nuovo Testamento o il Nuovo Patto,

le dobbiamo considerare come scritture ispirate da Dio,

anche se scritte successivamente alla Bibbia originale,

ma il Nuovo Testamento o Nuovo Patto sono un’altra cosa,

descritto in modo chiaro dal profeta Geremia nel capitolo 31.

Vai allo studio su: «Antico patto vs Nuovo Patto»

2^ Timoteo 3:16-17

Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare,

a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia,

17) affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera.

Anche l’apostolo Paolo, parlando di «Tutta la Scrittura»

si riferisce alla sola «Bibbia ebraica»,

il cosiddetto «Nuovo Testamento» ancora non esisteva!

Noi siamo salvati e fondati sullo stesso identico messaggio.

Dio ci ha donato la stessa dottrina e le stesse istruzioni per stabilirci nella fede.

Possiamo conoscere e crescere nel Signore come lo conoscevano i primi credenti, attingendo dai vangeli.

In realtà, se non lo conosciamo così, veniamo meno, perché noi dobbiamo avere la stessa dottrina,

dobbiamo ricevere gli stessi insegnamenti e le stesse istruzioni che avevano loro.

Per avere un conoscenza della Parola di Dio, più completa possibile,

non possiamo trascendere dal conoscere il cosiddetto «Antico Testamento».

La parola chiave di tutto l’Antico Testamento è «TORÀH»,

nella lingua italiana è stata tradotta impropriamente con «LEGGE»,

ma il suo vero significato è «insegnamento e direzione»,

il tutto inteso come responsabilità da parte di chi ascolta,

di vivere in modo pratico e reale i Suoi insegnamenti,

cioè di camminare nella direzione che viene insegnata.

Dio conosce tutte le cose ed insegna nella Sua «Parola»

a scegliere la direzione che guida nella santificazione che porta benedizione,

diversamente dobbiamo accettare la responsabilità e le conseguenze del non seguirla,

finendo fuori strada(*).

Ebrei 2:1-4

Per questo motivo è maggiormente necessario che noi ci atteniamo alle cose ascoltate, 

non sia mai che talora non finiamo fuori strada(*).

2) Se infatti ciò che è stato detto ad opera dei profeti (°) «aggelos» è divenuto certo, ed ogni deviazione(*) e disubbidienza ha ricevuto una giusta retribuzione,

3) come scamperemmo noi se non ci dessimo pensiero di una tanta importante salvezza?

La quale essendo cominciata ad essere raccontata per mezzo del Signore, 

è stata confermata presso di noi da parte di quelli che l’avevano ascoltata,

4) dal momento che Dio ne rendeva testimonianza con segni e non solo con prodigi 

ma anche con svariati miracoli e con parti assegnate

doni di Spirito Santo conformemente alla Sua volontà.

(°) «aggelos» significa: inviati, messaggeri, angeli; qui si può intendere più profeti che angeli,

cioè uomini a cui è stata rivelata la volontà di Dio.

La «Toràh» è stata data a Mosè per insegnare la direzione ad un popolo liberato dalla schiavitù,

attraverso gli insegnamenti, gli statuti e i precetti che formano la Costituzione di un popolo

che desidera conoscere e seguire la volontà di Dio, con la Sua conseguente benedizione.

La «Toràh» è in effetti la vera Costituzione del popolo di Israele,

ma è applicabile a qualsiasi popolo e chiunque ne segue i suoi insegnamenti

ne può ricevere solo benedizione.

Ora dobbiamo domandarci: queste cose appartengono al passato o sono sempre attuali,

e se sono sempre attuali, per chi

Da credente in Yeshùa, cerco la risposta anche nel cosiddetto «Nuovo Testamento»,

che è il completamento di quelle Scritture

che noi credenti nel Messia risorto consideriamo «Parola di Dio».

2^ Timoteo 3:14–15

Tu però persevera nelle cose che hai imparato

e nelle quali sei stato confermato, sapendo da chi le hai imparate,

15) e che sin da bambino hai conosciuto le Sacre Scritture,

le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è nel Messia Yeshùa.

Gli storici dicono che questa lettera è stata scritta molto probabilmente tra il 63 e il 68 (d.C.),

in questa data sappiamo per certo che non esisteva ancora il Nuovo Testamento così come è giunto a noi,

perciò possiamo affermare senza ombra di dubbio

che Paolo sta parlando a Timoteo dell’Antico Testamento,

che è  utile ad insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, con un fine

«affinché l’uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera».

Perciò dobbiamo fare attenzione a scartare gli insegnamenti della «Toràh»

dichiarandoli in modo dispregiativo come «VECCHI».

Paolo non ha mai insegnato questo, anzi, leggiamo esattamente l’opposto.

L’apostolo Paolo ci insegna che la «Toràh» è ispirata da Dio,

cioè ha un fine vitale, donare agli uomini insegnamenti di vita validi in ogni tempo.

2^ Timoteo 4:2

Predica la Parola «Toràh», insisti a tempo e fuori di tempo,

riprendi, sgrida, esorta con grande pazienza e sempre istruendo.

1^ Tessalonicesi 2:13

E per questo motivo anche noi rendiamo grazie a Dio continuamente,

perché avendo ricevuto da parte nostra la Parola di Dio l’avete tenuta

non come racconto di uomini ma com’è veramente,

quale Parola di DioDavar HaElohim→

il Quale per di più agiva in voi che credete.

La «1^ lettera ai Tessalonicesi» è stata scritta da Paolo,

probabilmente tra il 50 e il 52 (d.C.),

perciò Paolo citando la Parola di Dio, sta parlando dell’Antico Testamento.

Romani 15:4

Infatti tutte le cose che furono scritte in passato furono scritte per nostro ammaestramento,

affinché mediante la perseveranza e l’esortazione delle Scritture avessimo la speranza.

Scritta probabilmente tra il 55 e il 58 (d.C.),

qui Paolo sta parlando ai Romani dell’Antico Testamento, affinché avessimo la speranza.

Ebrei 4:12

Poiché La Parola di DioDavar HaElohim→ 

è vivente, non solo efficace,

ma anche più tagliente di qualunque spada a due tagli

e penetrante fino alla divisione dell’ISTINTO VITALE→ NEPHESH

e della RUAH, delle giunture e dei cervelli,

inoltre è giudice dei sentimenti e dei pensieri del cuore!

Scritta probabilmente tra il 63 e il 68 (d.C.), Paolo sta parlando agli Ebrei dell’Antico Testamento,

ricordando loro che non solo è sempre valido,

ma che è vivente e giudice dei nostri sentimenti e pensieri.

2^ Pietro 1:16:21→ 2:1-2

Infatti non seguendo da presso scaltre→ abili storielle

abbiamo fatto conoscere a voi quella che è la potenza

e la venuta (l’incarnazione) del Signore nostro Yeshùa Messia, 

ma essendo stati fatti spettatori→ contemplatori dei Misteri della Sua Maestà.

17) Avendo infatti ricevuto da parte di Dio Padre onore e gloria 

quando una voce Gli si è rivolta così grande a motivo della splendida maestà divina: 

«Costui è il Figlio Mio, quello amato, in Lui Io Mi sono compiaciuto».

18) Per di più questa voce qui noi l’abbiamo udita dal cielo 

che Gli si rivolgeva stando con Lui sul Monte Santo.

19)Così possediamo più sicura la parola profetica, alla quale bene fate a rivolgervi→

ad accostarvi  come ad una lampada che fa luce

in un infelice miserabiletristeoscuropovero luogo,

fin tanto che non spunti giorno e Colui che porta luce si levi nei vostri cuori!

20) sapendo prima questo: che nessuna profezia della Scrittura è soggetta a particolare interpretazione.

21) Perché non per volontà di uomo è mai stato ottenuto una profezia, 

ma mossi dalla RUAH HaKODESH parlarono degli uomini [dei santi] per conto di Dio.

1)  Or vi furono anche dei falsi profeti fra il popolo, come pure vi saranno fra voi dei falsi dottori

che introdurranno di nascosto eresie di perdizione,

rinnegando il Padrone che li ha comprati, si attireranno addosso una fulminea distruzione.

2) E molti seguiranno le loro deleterie dottrine e per causa loro la Via della Verità sarà diffamata.

Scritta probabilmente tra il 63 e il 67 (d.C.), qui Pietro sta parlando della vera conoscenza,

in relazione alle profezie dell’Antico Testamento, e mette in guardia dai falsi insegnanti.

Marco 12:24

Ma Yeshùa, rispondendo, disse loro:

Non è proprio per questo che siete in errore,

poiché non conoscete le Scritturela potenza di Dio?

Scritto probabilmente tra il 55 e il 68 (d.C.),

qui il Signore Yeshùa insegna che se non conosciamo l’Antico Testamento

si può cadere facilmente in errore.

Giovanni 10:34–35

Ha risposto a loro il Signore Yeshùa: Non è forse scritto nella vostra Legge che Io dissi:

«Siete déi»?

35) Se ha detto dèi quelli presso i quali la Parola di Dio venne, 

e la Scrittura non può essere abrogata annullata,

Scritto probabilmente tra l’85 e il 95 (d.C.), anche qui Yeshùa insegna

che l’Antico Testamento non può essere abrogato o annullato.

Matteo 5:17-19

«Non pensate che io sia venuto ad abrogare la legge «Toràh» o i profeti,

io non sono venuto per abrogareannullare, ma per portare a compimentoriempimento.

18) Perché in verità vi dico: Finché il cielo e la terra non passeranno, neppure una iota

o un solo apice della legge «Toràh» passerà, prima che tutto sia adempiuto.

19) Chi dunque avrà trasgredito uno di questi minimi comandamenti

e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli,

ma colui che li metterà in pratica e li insegnerà, sarà chiamato grande nel regno dei cieli».

Scritto probabilmente tra il 52 e il 68 (d.C.),

qui Yeshùa insegna di non predicare che Lui è venuto a cancellare la Toràh,

ma che Lui è il compimento→ il riempimento della Toràh.

Partendo dall’affermazione di Yeshùa

che Lui è venuto per portare compimento o riempimento, andiamo ad approfondire:

«finché il cielo e la terra non passeranno»

«il cielo e la terra non esistono più?»

Il Signore dice che chi avrà trasgredito un minimo insegnamento sarà chiamato minimo nel Suo Regno.

E cosa accadrà a chi non li metterà in pratica perché non ha voluto conoscerli ed accettarli?

E cosa accadrà a chi per partito preso non ha voluto insegnarli?

Ma ora la cosa importante è aver compreso l’importanza,

non solo di conoscere la direzione che tutta la Bibbia ci insegna,

ma anche di imparare a seguirla in modo pratico e reale.

La «Toràh» non è assolutamente né vecchiacancellata.

Perciò ci insegna e indica la direzione verso il Cielo,

ricordandoci che siamo salvati per grazia mediante la fede, ma che la fede senza le opere è morta.

Il problema sembra che sia quello di stabilire come la legge→ Toràh sia stata abrogata o annullata,

ma la questione è nell’errore di non voler riconoscere il modo >legalista<

in cui gli ebrei hanno tramandato gli insegnamenti,

che il Signore Yeshùa nel suo ministero terreno ha purificato,

riempiendo gli insegnamenti della Toràh di grazia e verità,

ma la fede insegnata da Yeshùa in opposizione al >legalismo

è sempre stato un requisito spirituale essenziale, sia prima che dopo.

Romani 11:19-20

Forse dunque dirai: «I rami sono stati troncati, affinché io fossi innestato».

20) Giustamente, essi sono stati troncati per l’incredulità e tu stai ritto per fede,

non insuperbirti, ma temi.

Perciò non è la Toràh il problema, ma il >legalismoprivo di fede che la distorce,

la fede è necessaria da sempre, senza non possiamo piacere a Dio.

Habacuc 2:4

Ecco, l’anima sua è gonfia, non è retta in lui;

ma il giusto vivrà per la sua fede.

Ebrei 10:38

E il Mio giusto vivrà di fede, e qualora taccia per paura, l’anima Mia non prende piacere in lui».

Romani 1:17

Infatti in esso (il vangelo) la Giustizia di Dio (Giustizia di Dio riferita a Yeshùa come Salvatore)

si fa conoscere di fede in fede, come è scritto: «E il giusto di fede vivrà».

Giacomo 2:17–20

Così è pure della fede, se non ha le opere, per se stessa è morta.

18) Ma qualcuno dirà: «Tu hai la fede, e io ho le opere»,

mostrami la tua fede senza le tue opere

e io ti mostrerò la mia fede con le mie opere.

19) Tu credi che c’è un solo Dio, fai bene, anche i demoni credono e tremano.

20) Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è morta?

Questo spiega che credere in Yeshùa il Messia di Nazareth che ci ha salvato non è sufficiente,

«anchei demoni credono»

Ma non sono salvati! Ora qualcuno dirà: «ma c’è la grazia!» Certo!

Ma la Legge→ Toràh a cui la  grazia si unisce senza sostituirla è evidente in:

Giovanni 1:14-17

E la Parola divina→ la Toràh→ divenne carne e ha vissuto fra noi,

per di più abbiamo contemplato la Sua gloria,

gloria come di unigenito nato dal Padre, ripieno di grazia e di verità.

15) Giovanni testimonia riguardo a Lui e gridò a gran voce dicendo:

«Costui era Colui che dissi: Colui che viene dopo di me fu prima di me, perché prima di me esisteva».

16) Poiché dalla Sua natura perfetta noi tutti abbiamo ricevuto, egualmente grazia su grazia.

17) Poiché la Toràh è stata data per mezzo di Mosè,

la grazia e la verità si sono manifestate grazie a Yeshùa il Messia.

Questo significa che quando abbiamo creduto,

il nostro Signore, Yeshùa il Messia non solo ci ha liberato dal peccato,

ma ci ha fatto dono di se stesso venendo a vivere in noi.

La grazia consiste nel sapere vivere nello Spirito di Cristo senza legalismo,

ma le due realtà, Toràh come direzione, e Grazia come pace con Dio,

non solo sono coesistenti, ma essenziali, come è evidente in:

Luca 16:16-17

La Toràh ed i profeti arrivano fino a Giovanni (il Battista),

da allora in poi il regno di Dio è annunziato e ognuno si sforza di entrarvi.

17) Ma è più facile che passino il cielo e la terra, piuttosto che cada un solo apice della Toràh.

Se la Toràh ed i profeti fossero in qualche modo abrogati dopo Giovanni il Battista,

come potrebbe Yeshùa dire subito dopo che neanche un solo apice della Toràh cadrà?

È naturale, Yeshùa riempie, cioè porta a compimento la Toràh ed i profeti senza sostituirli o cancellarli,

ma non un solo apice della Toràh cadrà, e non solo,

Paolo ci dice anche che, un patto fatto, non può essere annullato.

Galati 3:15-26

Fratelli, io parlo alla maniera degli uomini: se un patto è ratificato,

benché sia patto d’uomo, nessuno l’annulla o vi aggiunge qualche cosa.

16) Ora le promesse furono fatte ad Avraham e alla sua discendenza.

La Scrittura non dice: «E alle discendenze» come se si trattasse di molte,

ma come di una sola: «E alla tua discendenza, cioè Cristo».

17) Or io dico questo: la Toràh, venuta dopo quattrocentotrenta anni,

non annulla il patto ratificato prima da Dio in Cristo, in modo da annullare la promessa.

18) Infatti, se l’eredità derivasse dalla Toràh, non verrebbe più dalla promessa.

Ora Dio la donò ad Avraham mediante la promessa.

19) Perché dunque fu data la Torah?

Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni,

finché fosse venuta la discendenza a cui era stata fatta la promessa,

essa fu promulgata dagli angeli per mano di un mediatore.

20) Or il mediatore non è mediatore di una sola parte, ma Dio è Uno.

21) La Toràh è dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia,

perché se fosse stata data una Toràh capace di dare la vita,

allora veramente la giustizia sarebbe venuta dalla Toràh.

22)Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato,

affinché fosse data ai credenti la promessa mediante la fede di Yeshùa il Messia.

23)Ora, prima che venisse la fede noi (gli Ebrei) eravamo custoditi sotto la Torah,

come rinchiusi (come abbracciati), in attesa della fede che doveva essere rivelata.

24)Così la Toràh è stata nostro precettore per portarci a Cristo,

affinché fossimo giustificati per mezzo della fede.

25) Ma, venuta la fede, non siamo più sotto un precettore,

26) perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede nel Messia Yeshùa.

La Toràh viene descritta come un accompagnatore,

che conduce dal precettore, dall’insegnante, cioè Yeshùa,

che inculca l’ubbidienza al suo allievo per camminare nella via della verità che conduce alla vita

per non farlo uscire fuori strada e morire.

Non si tratta di imporre un’osservanza della Toràh in modo >legalista<

ma di riconoscere che la somma della Parola di Dio, la Toràh e i profeti sono la «Direzione»,

 la Grazia e la Verità sono la «Salvezza»,

come gli argini di un fiume che ci proteggono dal finire «spiaggiati»,

facendoci nuotare in novità di vita, vivendo nel fiume dello Spirito divino.

La Toràh che Dio ha affidato agli Ebrei non è >legalista

ma bensì un insieme di insegnamenti utili ad edificare le basi della società civile,

come una sorta di Costituzione, le regole formano l’uomo, non lo schiacciano,

i termini che in greco sembrano indicare >sotto la Legge< 

stanno piuttosto a indicare >sotto il legalismo inventato dagli uomini<

che non ha niente a che vedere con la Toràh, 

che purtroppo non ha un termine né in greco né in italiano che esprima esattamente il suo significato,

perciò riportato con «insegnamento e direzione».

Ci ritroviamo così delle traduzioni che diventano incomprensibili o contraddittorie,

se invece le leggiamo nella percezione ebraica

ecco che il loro significato prende la sua forma completa.

Ricordiamoci che nessun testo è pienamente comprensibile

se non si traduce correttamente dalla lingua originale in cui è stato scritto,

se non si conosce il contesto storico di chi scrive e a chi è indirizzato,

infine se non si conoscono i modi di scrivere di quel tempo.

Galati 4:21 

Ditemi, voi che volete essere sotto la legge→ il legalismo,

non date ascolto alla legge→ all’insegnamento e direzione di Dio?

Ancora lo stesso problema di traduzione lo troviamo in:

Galati 5:18   

Ma se siete condotti dallo Spirito, voi non siete sotto la legge→ il legalismo.

Galati 5:22-23

Ma il frutto dello Spirito è amore,

gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo.

23) Contro tali cose non vi è legge→ legalismo.

Galati 2:17-19

Ora se, cercando di essere giustificati in Cristo, siamo trovati anche noi peccatori

è forse Cristo ministro del peccato? Così non sia.

18) Se infatti edifico di nuovo le cose che ho distrutto, io mi costituisco trasgressore,

19) perché per mezzo della legge Toràh <insegnamento e direzione

io sono morto alla legge→ legalismo, affinché io viva a Dio.

Galati 3:9-11

Perciò coloro che si fondano sulla fede sono benedetti col fedele Avraham.

10) Ora tutti coloro che si fondano sulle opere della legge→ legalismo

sono sotto la maledizione, perché sta scritto:

«Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della Toràh per praticarle».

11) Poiché è manifesto che nessuno è giustificato mediante la legge→ il legalismo davanti a Dio, perché:

«Il giusto vivrà per la fede»

Questo è un principio già espresso nell’Antico Testamento:

Habacuc 2:4b

ma il giusto vivrà per la sua fede.

Galati 3:12-14

Ora la legge→ Toràh non proviene dalla fede

ma «l’uomo che farà queste cose vivrà per mezzo di esse».

13) Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge→ legalismo,

essendo diventato maledizione per noi

(poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»),

14) affinché la benedizione di Avraham pervenisse ai gentili nel Messia Yeshùa, 

perché noi ricevessimo la promessa della RUAH→ Spirito divino mediante la fede.

Perciò dobbiamo usare

la parola «Legge Toràhin senso positivo»

e la parola «legalismo, in senso negativo»

Yeshùa il Messia ha riportato la Toràh, i suoi insegnamenti, i suoi precetti,

i suoi statuti nella direzione originaria, riempiendoli di grazia, donando a chi crede il Suo Spirito.

Perciò la Toràh non è per la Salvezza,

ma è come il guardrail che ci aiuta a non finire fuori strada,

quando siamo nella Via «cioè quando viviamo nel Frutto dello Spirito»

non abbiamo bisogna di guardrailma se sbandiamo il guardrail ci mantiene sulla Via.

Perché la Toràh mostra il peccato, ma non libera dal peccato!

Come approfondiremo nel prossimo studio,

tutto questo la Sacra Bibbia lo insegna in modo chiaro.

Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

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