Missione Cristiana 153
Unità e Unanimità = Accordo
• Conoscere il Nemico •
«Gli spiriti della malvagità nei cieli»
Efesini 6:12
Perché il combattimento per noi
non ha luogo ^contro sangue e carne ↔ gli uomini,
ma ^contro i principati ↔ i primi,
^contro le arroganze o potestà ↔ le autorità,
^contro i padroni ↔ i dominatori di queste tenebre,
^contro gli spiriti della malvagità nei cieli.
^contro ↔ in confronto.
Significa più combattere in confronto a se stessi, cioè contro il peccato che ci attira, contro le macchinazioni del Diavolo.
Gli spiriti della malvagità nei cieli:
sono spiriti immondi
che possono usare sia il peccato
che la mancanza di fede
per frapporsi tra l’uomo e DIO,
insinuandosi nella mente e nel corpo.
Attraverso spiriti di:
«DISTURBO MENTALE OSSESSIVO e COMPULSIVO»
Il disturbo mentale ossessivo e compulsivo è caratterizzato da pensieri, immagini o impulsi ricorrenti.
Questi innescano ansia e disgusto e «forzano» la persona ad attuare azioni ripetitive materiali o mentali, per tranquillizzarsi, perché attivano emozioni sgradevoli e molto intense fino al senso di colpa.
Le azioni tipiche del disturbo ossessivo compulsivo sono dette anche cerimoniali o rituali.
Sono comportamenti ripetitivi come controllare l’orologio, il telefono, lavarsi le mani, riordinare, ecc.
Oppure azioni mentali, come pregare in modo scaramantico, ripetere formule, contare, il tutto finalizzato a contenere il disagio emotivo provocato dai pensieri e dagli impulsi che caratterizzano le ossessioni sopra descritte.
Queste persone possono temere in modo esagerato lo sporco, i germi o sostanze disgustose.
Possono essere terrorizzati di procurare inavvertitamente danni a sé o ad altri, di salute, economici, emotivi, per errori di leggerezza o disattenzione.
Possono aver paura di perdere il controllo di se stessi diventando aggressivi, perversi, autolesivi, bestemmiatori.
Possono avere dubbi persistenti rispetto al sentimento che nutrono verso il partner o rispetto al proprio orientamento sessuale, anche se solitamente riconoscono che tutto ciò non è giustificato.
Possono sentire il bisogno di svolgere azioni e sistemare oggetti sempre nel «modo da loro ritenuto giusto».
«SOFFERENZA EMOTIVA»
Il dolore provoca un forte cambiamento interiore.
Le ferite si rimarginano, ma le cicatrici ci ricordano sempre quel che è accaduto.
Tentare di arginare il dolore ignorandolo, serve solo a spostare il problema, poiché il corpo cercherà sempre una valvola di sfogo.
Quando costringiamo la «sofferenza emotiva» al silenzio diventa distruttiva.
Si «impossessa» di una parte di noi, una parte che urla in attesa di essere ascoltata, scaricandosi sul plesso solare, rifiutando o abusando del cibo.
Attraverso gli svariati tipi di mal di testa con dolori che resistono anche ai farmaci più potenti.
Sulla pelle quando si ricopre di eruzioni cutanee, psoriasi, come esempio il «fuoco di sant’Antonio».
Attraverso gli incubi notturni, l’insonnia, la depressione, il panico.
Nascondere il dolore non serve a cancellarlo, lo rende solo più forte, perché gli si consente di «invadere» l’anima, disturbandoci giorno e notte.
Chi non affronta il dolore rischia di diventare «prigioniero» dello spirito immondo che lo attanaglia.
Ciò che prima era piacevole, diventa insulso.
Quando il desiderio di mollare tutto prende il sopravvento, la mente ci riporta all’attenzione su quello che ci manca e ci invita a fermarci per iniziarne la ricerca.
Le assenze, i vuoti, il non detto, l’amore non ricambiato, l’abbraccio non ricevuto, il conforto atteso invano, il desiderio inappagato, sono ciò che affoga ognuno che non condivide la «sofferenza emotiva».
Chiudendosi a riccio si rischia di restare schiacciati sotto il peso insopportabile del proprio malessere.
O addirittura di non ricevere soccorso da chi ci circonda.
Si corre il rischio di allontanare anche chi ci vuole aiutare con amore sincero.
Quando la sofferenza è troppo grande per essere gestita da soli, è fondamentale chiedere aiuto, condividere il dolore ci fortifica; aiutarsi gli uni gli altri non è una sconfitta, anzi, significa schiacciare insieme tutta l’opera dell’Avversario sotto i nostri piedi.
«SUICIDIO»
Il suicidio è l’ultimo atto con il quale un uomo si procura «volontariamente» la morte, spinto da uno spirito immondo di suicidio, come risposta ad una vita priva di soddisfazioni e situazioni che ormai reputa non risolvibili.
I tassi di suicidio si verificano di più negli uomini e negli anziani, rispetto alle donne.
Chi tenta il suicidio, si sente estremamente solo e del tutto privo di speranza, pensa e parla spesso di suicidio, si isola e si allontana dagli altri, si sente depresso e oppresso da sensi di colpa e vergogna ed ha perso completamente la stima in sé stesso.
Le motivazioni che aprono la porta ad uno spirito immondo di suicidio possono essere collegate a tracolli finanziari, malattie invalidanti, lutti di persone care, rottura o abbandono di legami affettivi, abusi sessuali e bullismo.
La morte sembra «l’extrema ratio», cioè la miglior soluzione a tutte le sofferenze.
Il suicidio non è quasi mai una decisione improvvisa, ma il punto di arrivo di lunghi e tortuosi ragionamenti, inoculati dallo spirito immondo di suicidio.
La liberazione contro questo tipo di spiriti malvagi, è la preghiera di intercessione, la comunione fraterna, ascoltando e sostenendo, mai giudicando.
«FOBIE»
Paura angosciosa per lo più immotivata, avversione istintiva e invincibile per qualcosa:
«Agorafobia»
Paura irrazionale degli spazi aperti.
«Acrofobia»
Paura morbosa di cadere nel vuoto, paura delle altezze e dei luoghi elevati, che si manifesta in piani alti di edifici, cime di montagne, balconi e terrazze.
«Claustrofobia»
Paura dei luoghi chiusi ed angusti, come camerini ed ascensori.
«ANSIA»
«PANICO»
«INSONNIA»
«DEPRESSIONE»
«CONFUSIONE MENTALE»
«DUBBIO o INCERTEZZA»
«TRISTEZZA»
«MALINCONIA»
Giobbe 3:11-26
Perché non sono morto nel grembo di mia madre?
Perché non spirai appena uscito dal suo ventre?
Perché mai mi hanno accolto le ginocchia, e le mammelle per poppare?
Sì, ora giacerei tranquillo, dormirei e avrei riposo,
insieme ai re e ai consiglieri della terra, che si sono costruiti rovine desolate,
o insieme ai principi che possedevano oro o che riempirono d’argento i loro palazzi.
O perché non sono stato come un aborto nascosto, come bimbi che non hanno mai visto la luce?
Laggiù i malvagi smettono di tormentare, laggiù riposano gli stanchi.
Laggiù I prigionieri stanno tranquilli insieme, senza più sentire la voce dell’aguzzino.
Laggiù ci sono piccoli e grandi, e lo schiavo è libero dal suo padrone.
Perché dar la luce all’infelice e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza
i quali aspettano la morte che non viene e la ricercano più dei tesori nascosti;
Si rallegrano grandemente ed esultano quando trovano la tomba?
Perché dar la luce a un uomo la cui via è nascosta, e che Dio ha rinchiuso da ogni parte?
Invece che prender cibo io sospiro, e i miei gemiti sgorgano come acqua.
Poiché quel che grandemente temo mi piomba addosso, e ciò che mi spaventa mi succede.
Non ho tranquillità, non ho quiete non ho riposo, ma mi assale l’agitazione.
Salmo 31:10
perché la mia vita vien meno per l’afflizione e i miei anni per il pianto; la mia forza viene meno a causa del mio peccato e le mie ossa si consumano.
Salmo 51:8
Fammi sentire gioia e allegrezza,
fai che le ossa che hai spezzato festeggino.
Proverbi 3:7-12
Non ritenerti savio ai tuoi occhi, temi YHWH e ritirati dal male;
questo sarà guarigione per i tuoi nervi e un refrigerio per le tue ossa.
Onora YHWH con i tuoi beni e con le primizie di ogni tua rendita;
i tuoi granai saranno strapieni e i tuoi tini traboccheranno di mosto.
Figlio mio, non disprezzare la punizione di YHWH e non detestare la sua correzione
perché YHWH corregge colui che egli ama, come un padre il figlio che gradisce.
Deuteronomio 5:7-21
«Io sono YHWH, il tuo DIO, che ti ho fatto uscire dal paese d’Egitto, dalla casa di schiavitù.
Non avrai altri dèi davanti a me.
Non ti farai scultura alcuna né immagine alcuna delle cose che sono lassù nei cieli o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.
Non ti prostrerai davanti a loro e non le servirai, perché io, YHWH, il tuo DIO, sono un Dio geloso che punisco l’iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano,
ma uso benignità a migliaia verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti.
Non userai il nome di YHWH, il tuo DIO, invano, poiché YHWH non lascerà impunito chi usa il suo nome invano.
Osserva il giorno di «shabbat» per santificarlo, come YHWH, il tuo DIO, ti ha comandato.
Lavorerai sei giorni e in essi Farai il tuo lavoro,
ma il settimo giorno è «shabbat», sacro a YHWH, il tuo DIO: non farai in esso alcun lavoro, né tu né tuo figlio né tua figlia né il tuo servo né la tua serva né il tuo bue né il tuo asino né alcuna delle tue bestie né il forestiero che sta dentro le tue porte, affinché il tuo servo e la tua serva si riposino come te.
E ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che YHWH, il tuo DIO, ti ha fatto uscire di là con mano potente e con braccio steso; perciò YHWH, il tuo DIO, ti ordina di osservare il giorno di «shabbat».
Onorerai tuo padre e tua madre, come YHWH, il tuo DIO, ti ha comandato, affinché i tuoi giorni siano lunghi ed abbia prosperità sulla terra che YHWH, il tuo DIO, ti dà.
Non ucciderai.
Non commetterai adulterio.
Non ruberai.
Non farai falsa testimonianza contro il tuo prossimo.
Non desidererai la moglie del tuo prossimo, e non desidererai la casa del tuo prossimo né il suo campo né il suo servo né la sua serva né il suo bue né il suo asino né cosa alcuna che sia del tuo prossimo».
Matteo 10:1
Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro autorità sopra gli spiriti immondi per scacciarli e per guarire qualunque malattia e qualunque infermità.
1^ Pietro 2:24-25
Lui stesso che ha portato i nostri peccati nel Suo corpo sul legno,
affinché morti ai peccati vivessimo per la Giustizia,
guariti per la Sue lividure (segno dei colpi).
Giacché eravate come pecore erranti,
ma siete tornati or ora al pastore e guardiano delle vostre anime.
Impariamo dal nostro Signore
«Yeshua il Messia di Nazareth»
che il nostro combattimento
non è contro gli uomini,
ma per gli uomini.
Prossima meditazione:
• Conoscere il Nemico •
«Combattimento nei cieli»
Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.
« INVITO INVITO »
A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere il modello della:
«Chiesa originale di Yeshùa il Messia, nata a Gerusalemme»
vista dallo studio su: «Atti 2:41-47» consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.
«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»
Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia (Gesù Cristo) sia con tutti noi.
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