Missione Cristiana 153

«Messaggio del 10 novembre 2024»

(1^Pubblicazione 20 febbraio 2022)

(245°/246° giorno dell’anno biblico)

• I DODICI SENSI SPIRITUALI •

i

«SENSO della RIFLESSIONE→ HIRRUR→»

C’è un tipo di pensiero che PRECEDE: il FARE e il DIRE, il Non FARE e il Non DIRE:

«È il SENSO della RIFLESSIONE→ HIRRUR»

È un modo di meditare attento ai particolari, che si impara dall’esperienza,

cioè dal modo di vivere pratico e reale, dalla realtà che ci circonda,

riflettendo in se stessi l’impressioni e le emozioni ricevute.

Il Senso della Riflessione sottolinea il lato spiritualeriflessivo dell’uomo,

porta vita, cioè certezza e prosperità in chi lo esercita.

Salmo 139:1-4

Beato l’uomo che …

il suo diletto è nella Toràh di YHWH e la Sua Toràh medita giorno e notte.

Egli sarà come un albero piantato sulla riva di un ruscello,

che produce frutto a suo tempo e le cui foglie non appassiscono

ed ogni sua iniziativa riuscirà.

«Il SENSO della RIFLESSIONE→ HIRRUR»

È l’interesse della MENTERUAH su cosa e come fare per ottenere le cose desiderate.

È il pensiero che canta nel cuore, che vibra all’unisono con le nostre emozioni.

Se vissuto con gioia riceve intuizione e capacità

di prevedere e di pianificare gli eventi futuri, preparandosi in tempo.

2^ Pietro 1:21

infatti nessuna profezia venne mai da volontà d’uomo,

ma degli uomini [dei santi] hanno parlato da parte di Dio, sospinti dallo Spirito Santo.

Ci DISPONE a dare buoni CONSIGLI, a diventare uomini FIDATI,

ad ESAMINARE il nostro CARATTERE, il nostro COMPORTAMENTO,

il nostro COSTUME e le nostre TRADIZIONI.

Ci aiuta a comprendere uomini ed animali,

diventa uno strumento di consiglio insuperabile,

capace di tener conto delle mille sfaccettature della vita.

Giosuè 1:8

Questo libro della Toràh non si diparta mai dalla tua bocca,

ma meditalo giorno e notte,

cercando di agire secondo tutto ciò che vi è scritto,

perché allora riuscirai nelle tue imprese, allora prospererai.

Infine, la parte migliore del «Senso della Riflessione» è la Meditazione della Parola,

che ci insegna ad «Essere Preghiera» dove la Giustizia e la Pace si sono baciate,

nella Rivelazione di Yeshùa il MessiaDavar Elohim→ Rhêma ChristosLa Parola è DIO.

«il SENSO della RIFLESSIONE→ HIRRUR»

porta con sé due significati contrapposti:

Quello negativo sta nel «RIMUGINARE» un pensiero o un fatto fino a farlo diventare ossessivo.

«Quello positivo consiste nel MEDITARE la PAROLA che è DIO in manifestazione»

Il «Senso della Riflessione» è insito in ogni uomo, se carnale diventa demoniaco,

imprigionando l’uomo nei cattivi pensieri ed i sentimenti che questi scatenano,

divampando in frustrazioni, nevrosi depressioni, che lo incatenano al mondo materiale.

Vediamolo attraverso la figura del Faraone:

«SENSO della RIFLESSIONE HIRRUR»

Valore numerico 5+200+5+6+200= 416

«IO SONO il FARAONEANÌ PARÒ»

Valore numerico 1+50+10+80+200+70+5= 416

Genesi 41:41-44

Il Faraone disse a Giuseppe:

«Vedi ti ho posto a capo su tutto il paese d’Egitto».

Il Faraone si tolse l’anello dalla propria mano e lo mise alla mano di Giuseppe,

lo fece vestire di abiti di lino fino e gli mise al collo la collana d’oro.

Lo fece montare sul cocchio dopo il suo e si acclamava:

«Questo è la mano destra del re!».

Lo mise a capo di tutto il paese d’Egitto.

Il Faraone disse a Giuseppe:

«IO SONO il FARAONEANÌ PARÒ»

e senza il tuo consenso nessuno alzerà la propria mano o il proprio piede in Egitto»

Apparentemente il Faraone sembra munifico

ma attenzione sta dicendo a Giuseppe, ricordati sempre che:

«IO SONO DIO»

Che cosa insegna il Comandamento?

Esodo 20:3

Non avrai altri dèi davanti a Me.

Secoli dopo troviamo Mosè alle prese con un nuovo Faraone, ma uguale nella sostanza.

Esodo 5:1-2

In seguito Mosè ed Aronne andarono dal Faraone e gli dissero:

«Così ha detto YHWH, il DIO d’Israele:

«Lascia andare il mio popolo affinché mi celebri nel deserto».

Il Faraone disse:

«Chi è YHWH, perché io gli presti ascolto, lasciando andare Israele?

Non conosco YHWH e comunque non lascerò andare Israele».

Nel libro dell’Esodo vediamo che il Faraone diventa l’ostinato per antonomasia.

Secoli dopo troviamo Mosè alle prese con un nuovo Faraone, ma uguale nella sostanza.

Piaga su Piaga Mosè continuerà a sollecitare il Faraone con la stessa richiesta:

«LASCIA ANDARE il MIO POPOLO»

Ma il Faraone non cederà fino all’ultima piaga,

il comportamento del Faraone è lo stesso che il popolo di Israele

manterrà per quaranta anni nel deserto.

Dimostrazione che cambiare la realtà del sé interiore

non è per niente facile se non ci arrendiamo allo Spirito di Dio,

liberando la nostra anima profusa della «Scekhinàh»

dal vano modo di vivere che abbiamo ereditato.

2^ Pietro 1:21

sapendo che non con cose corruttibili, argento od oro,

foste liberati dal vano modo di vivere tramandato dai padri,

Il comportamento del Faraone e del popolo di Israele è lo stesso di ogni uomo,

ostico al cambiamento, non importa se in meglio,

non vogliamo camminare sui Sentieri di Dio, rimaniamo testardi!

«Vediamo ora la parte positiva del SENSO della RIFLESSIONE HIRRUR»

Valore numerico 5+200+5+6+200= 416

Vediamo i Paralleli con: «FECE BERE» e «BACIÒ»

«FECE BERE ABBEVERÒVAIASCHE»

«BACIÒ→ VAISHIAK»

Valore numerico: 6+10+300+100= 416

Genesi 29:10-11

 Rachele, essendo pastora, giunse con il gregge di suo padre.

Quando Giacobbe vide Rachele figlia di Labano fratello di sua madre,

Giacobbe si fece avanti, fece rotolare la pietra dalla bocca del pozzo

e abbeverò→ vaiasche il gregge di Labano, fratello di sua madre.

11) Allora Giacobbe baciò→ vaishiak Rachele, alzò la voce e pianse.

RACHELE e l’ACQUA nel pozzo rappresentano la presenza divina: «SHEKHINÀH»,

prigioniera nell’uomo.

GIACOBBE rappresenta il LIBERATORE.

Il GREGGE rappresenta la nostra parte animale, quella che non cambia, istintiva, ripetitiva,

che ha bisogno di essere aiutata e guidata all’abbeveratoio.

La Grande Pietra che chiude il pozzo rappresenta l’ostacolo

della nostra ANIMA→ NESHAMAH→ 

di comunicare con la nostra parte spirituale:

HAYÀH→ VIVENTE→  che è il  livello di VITA

di chi vive in modo pratico e reale in comunione col PADRE

esprimendo vitalità e gioia dentro e fuori il Corpo di Cristo,

rallegrandosi del continuo nel Signore.

QUATTRO COSE IMPORTANTI:

ii

Togliere gli ostacoli che ci impediscono di ascoltare la SHEKHINÀH→ :

Come?

«Fortificando la Salute fisica o Psicofisica precaria»

«Eliminando i problemi di lavoro o sul posto di lavoro»

«Cercando la RUAH per riempire quel vuoto a forma di DIO»

«Lasciando le false amicizie»

«Affrontando i fallimenti»

«Risolvendo la penuria di soldi»

«Non accettando pressioni sulla carriera»

«Esponendo i trattamenti ingiusti: stalking, mobbing, bullismo, angherie, ecc.»

«Abbandonando lo stress, l’ansia, e il bipolarismo»

«Procacciando la PACESHALOM»

iI

«ABBEVERARE la nostra anima assetata di Dio»

«Ascoltando CRISTO cioè la PAROLA nei nostri cuori»

«Meditandola giorno e notte»

«Non cessando mai di pregare»

«Cercando la Comunione Fraterna»

«Testimoniando di Fede in Fede»

«Rallegrandoci del continuo nel Signore»

ii

«BACIARE la SHEKHINÀH→ PARTECIPANDO all’AMORE di DIOAGAPÊ»

Salmo 85:11

GRAZIA e VERITÀ si sono incontrateGIUSTIZIA e PACE si sono BACIATE.

Per GRAZIA conosciamo la VERITÀ→ YESHÙA nostra GIUSTIZIA

e in UBBIDIENZA alla TORAH e in SOTTOMISSIONE allo SPIRITO SANTO 

impariamo ad AMARCI gli Uni gli Altri.

Romani 16:16

 Salutatevi Gli Uni Gli Altri con un SANTO BACIO, le chiese di Cristo vi salutano.

ii

Conoscere cosa significa Piangere e Ridere in Spirito entrando così nel «SENSO del RISO»

tornando sui Sentieri Antichi, ascoltando «Bocca a Bocca» la Voce di Dio,

ci porta al  livello di VITAYECHIDÀH→ UNITÀ→ 

è il livello più alto, in cui insieme a tutti gli altri siamo una SOLA entità,

un solo POPOLO terrestre ed extraterrestre

essendo allo stesso tempo distinti ma profusi nell’UNICITÀ della LUCE INFINITA,

è lo stato supremo dell’ANIMA in unione assoluta con la VITA→ YESHÙAil PADREil Grande DIO.

Numeri 12:8

«Bocca a bocca parlo con lui (Mosè)» 

«PEH EL PEH ADABBER BO»

Valore numerico: 85+31+85+207+8= 416

«il SENSO della RIFLESSIONE→ HIRRUR»

ci riporta nell’esperienza estatica di parlare «BOCCA a BOCCA» con Dio,

come fece Mosè sul Monte Sinai al momento del DONO della TORÀH

cioè il momento in cui l’uomo ha ricevuto il DONO della RUAH→ la SHEKHINÀH»

cioè il giorno della FESTA della MIETITURA PENTECOSTE SHAVUOT»

50 giorni dopo la PASQUA.

Esodo 23:16

«FESTA della MIETITURA CHAG HACHATZIR»

Valore numerico: 8+3+5+100+90+10+200= 416

La FESTA della MIETITURA detta PENTECOSTE è l’inizio di una nuova vita dall’alto,

in quel giorno sul Monte Sinai Dio donò la Toràh, con la quale stabilì tutti i principi di vita.

Ancora oggi ognuno che lo chiede con CUORE SINCERO può sperimentare il dono della:

TORÀH in e su se stesso, la PAROLA→ o LOGOS→ la RUAH→ la SHEKHINÀH»

CONCLUSIONI:

Il SENSO della RIFLESSIONE HIRRUR

ci porta a capire che quando facciamo qualcosa per DOVERE

è perché siamo UBBIDIENTI e ogni cosa che facciamo avrà successo!

ma ci fa anche capire che Tutto questo è BUONO e SUFFICIENTE,

ma non è il meglio:  di noi  per noi

perché Il meglio è quando passiamo dal DOVERE per UBBIDIENZA alla PAROLA

al PIACERE per SOTTOMISSIONE alla RUAH→ allo SPIRITO,

cioè all’AMORE→ AGAPÊ→ del Messia che ci costringe,

cioè ci tiene insieme come compressi affinché nessuno si stacchi,

affinché si Fluisca e si Fruisca avvantaggiandoci

della POTENZA→ FORZA→ GHĖVÛRÂH→  dello Spirito:

«Nel Nome di Yeshùa il Messia di Nazareth→ Bashèm Yeshùa HaMasciah mi Nazareth»

Malachia 3:16-18

Allora quelli che temevano YHWH si sono parlati l’un l’altro.

YHWH è stato attento ed ha ascoltato e un libro di ricordo è stato scritto davanti a lui

per quelli che temono YHWH e onorano il Suo Nome.

17) Quelli saranno miei dice YHWH Sabaoth, nel giorno in cui preparo il mio particolare tesoro,

avrò misericordia, come un padre ha misericordia di un figlio che lo serve.

18) Allora vedrete nuovamente la differenza che c’è

fra il GIUSTO e il MALVAGIO, fra chi serve DIO e chi non lo serve.

2^ Corinzi 5:14-17

Perché se siamo fuori di senno è per Dio,

se siamo di buon senno è per voi;

14) infatti l’AMORE→ AGAPÊ→ AHAVAH→  del Messia ci costringe:

(ci tiene insieme come compressi affinché nessuno si stacchi,

perché si fruisca e si benefici avvantaggiandosi della forza dello Spirito)

essendo giunti alla conclusione che, se UNO è  morto per tutti, dunque tutti sono morti,

15) ed Egli morì per tutti, affinché quelli che vivono non vivano più per se stessi,

ma per Colui che è morto e risuscitato per loro.

16) Quindi, da ora, noi non conosciamo nessuno da un punto di vista umano,

se anche abbiamo conosciuto il Messia da un punto di vista umano,

ora però non lo conosciamo più.

17) Se dunque uno è in Cristo, è una nuova creazione→ creatura;

le cose vecchie sono passate, ecco, sono diventate nuove.

Efesini 4:16

Da Lui→ Cristo tutto il corpo ben collegato e unito mediante l’aiuto di tutte le giunture,

trae il proprio sviluppo nella misura della forza di ogni singola parte,

per edificare se stesso in amore.

«Ora ognuno RIFLETTA ed esamini se stesso e si trovi approvato davanti a DIO»

Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

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INVITO INVITO

A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere e partecipare al modello della:

«Chiesa originale di Yeshùa il Messia nata a Gerusalemme»

vista dallo studio su BETHEL CASA di DIO, tratto da «Atti 2:37-47»

consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.


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Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia

 (Gesù Cristo) sia con tutti noi.