Missione Cristiana 153

• ESPERTI nel BENE •

«La Sua GRAZIA ci basta»

(2^ Parte)

«La GRAZIA di DIO ci dona quello di cui abbiamo bisogno non quello che meritiamo»

Dio ci fa grazia non in funzione dei nostri eventuali meriti o per premiarci delle buone opere.

Vediamo come Dio distribuisce la Sua grazia, quanto i Suoi pensieri siano diversi dai nostri e come la Sua giustizia non abbia nulla a che vedere col nostro metro di giustizia.

Galati 3:1-3

O Galati insensati!

Chi vi ha ammaliati, voi,

  davanti ai cui occhi Gesù Cristo è stato rappresentato crocifisso?

2) Questo solo desidero sapere da voi:

  avete ricevuto lo Spirito mediante le opere della legge

o attraverso la predicazione della fede?

3) Siete così insensati?

Avete cominciato con lo Spirito

e raggiungete la perfezione con la carne?

Insensati! Cioè privi di sapienza.

Stavano deviando dalla grazia per imboccare la strada del legalismo, del merito, per guadagnarsi la benedizione del Signore.

Stavano passando alla religione, alla scaramanzia, uno dei peggiori mali della terra!

Giacomo 1:27

La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa:

soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni,

conservarsi puri dal mondo.

Yeshùa non ha mai parlato di religione,

dal latino: «religio» che significa: rilegare.

Cioè un religioso è uno legato due volte,

dal legalismo e dalla scaramanzia.

Da un repertorio di gesti, parole, atteggiamenti ed oggetti a cui si attribuisce il potere di scongiurare malefici e disgrazie o di propiziare il destino:

toccare ferro, farsi il segno della croce, baciare le immagini, le statue, dare un peso di augurio o disgrazia ai n.13 o 17; oppure la credenza che uno specchio rotto porti 7 anni di guai, che il sale e l’olio caduti a terra siano fonte di problemi, passare sotto una scala, aprire un ombrello in casa, rifare il letto in tre persone, appoggiare il capello sul letto, ecc.

Sono credenze popolari legate alla scaramanzia ed al culto degli idoli.

A causa di questo molti cadono nell’ateismo perché identificano Dio con la pseudo religione, perché la religione è un’invenzione umana che non ha nulla a che fare con la grazia di DIO.

Se chi si definisce ateo conoscesse DIO e il Suo Amore,

certamente cambierebbe idea.

A causa delle religioni tanto sangue è stato sparso in ogni tempo, anche da parte di chi si definisce cristiano.

Abbiamo bisogno di vaccinarci contro il virus della religione, di premunirci per evitare che sorgano in noi attitudini sbagliate, nel modo di pensare, di parlare, di agire, di vedere Dio esclusivamente come giudice severo, allontanandoci così dalla grazia.

Poiché tutti nasciamo e proveniamo da un mondo prima scaramantico e poi religioso, è facile che in noi riemerga qualche strascico di quella mentalità, di quelle bugie.

L’apostolo Paolo chiamò insensati i Galati e chiamerebbe così chi tra di noi pensa di meritare qualcosa da Dio, o di poter scongiurare qualcosa attraverso la religione, facendo fioretti o altro.

Nei versetti di Matteo 19:16-21 si parla di un giovane ricco, legalista e religioso, che avendo chiesto a Gesù:

Matteo 19:16

«Maestro, che devo fare di buono per avere la vita eterna?»

Matteo 19:21-22

Yeshùa gli disse: «Se vuoi essere perfetto, vai, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, ed avrai  un tesoro nei cieli; poi vieni, seguimi».

22)  Ma il giovane, udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni.

Nessuno ne è esente, anche Pietro ebbe qualche manifestazione religiosolegalista sia all’inizio che dopo.

perché avendo lasciato tutto per seguire Gesù, pensava di meritare una ricompensa, e parlò come un religioso!

Matteo 19:27

Allora Pietro replicando gli disse:

«Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito;

che avremo dunque?».

La realtà è che noi non meritiamo nulla,

ma soprattutto che Dio non ci deve nulla!

Anche se vuole concederci tutto.

Ma attenzione!

«Concesso non è sinonimo di Dovuto

Non dobbiamo credere di avere acquisito meriti particolari o che ci sia dovuta una qualche ricompensa se Lo serviamo.

L’apostolo Paolo definì «insensati» i Galati perché cadere nel legalismo è pernicioso e pericoloso, ci rende ciechi spirituali, insensibili, egocentrici ed induce a concentrarsi sui nostri presunti meriti.

Per vivere pienamente nella grazia abbiamo bisogno di tornare al vero amore «agapê».

Scivolando nella religiosità, di fatto molti si allontanano da Lui, ma Yeshùa non ci lascia neppure quando meritiamo di essere abbandonati:

Apocalisse 3:20-22

Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me.

21) A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono.

22) Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito divino dice alle chiese».

«Chi VINCE fa FESTA»

Dobbiamo combattere il legalismo religioso e vincere i sintomi chi ci porterebbero a scadere dalla grazia, lasciandoci intrappolare da attitudini sbagliate: come servire in chiesa per dovere, non provare gioia alla Sua presenza, non sentire la necessità di stare in comunione con i fratelli, cioè fare FESTA!

La mancanza di gioia e di onore è un chiaro segno che siamo scivolati nel legalismo religioso.

Esaminiamoci attentamente, riconosciamo se in noi si annida l’attitudine a fare le cose per dovere, se ci sentiamo tristi, annoiati, contrariati, critici, dubbiosi, ma non abbiamo il coraggio di essere sinceri, ma soprattutto ci manca il bisogno di fare FESTA.

Sono segni che non viviamo nella Grazia e che dobbiamo assolutamente cambiare il nostro modo di essere cristiani, cioè di vivere come Cristo.

Come rispose Gesù a Pietro?

Matteo 19:28-30

E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità che nella nuova creazione, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici troni, giudicando le dodici tribù d’Israele.

29) E chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi a causa del mio Nome, riceverà cento volte tanto, ed  erediterà la vita eterna.

30) Ma molti primi saranno ultimi e gli ultimi, primi.

Nella parabola dei lavoratori assunti in diverse ore del giorno, Gesù  illustra il suo pensiero nel distribuire la Sua grazia.

Matteo 20:1-16

Il regno dei cieli è simile ad un padrone di casa, il quale, sul far del giorno, uscì a prendere degli uomini per lavorare la sua vigna.

2) Si accordò con i lavoratori per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.

3) Uscì di nuovo verso l’ora terza, vide altri che se ne stavano sulla piazza disoccupati,

4) e disse loro: «Andate anche voi nella vigna e vi darò quello che sarà giusto».

E quelli andarono.

5) Poi, uscito ancora verso la sesta e nona ora, fece lo stesso.

6) Uscito verso l’undicesima, trovò degli altri e disse loro:

«Perché ve ne state qui tutto il giorno inoperosi?»

7) Quelli gli dissero: «Perché nessuno ci ha presi a giornata».

Egli disse loro: «Andate anche voi nella vigna».

8) Fattosi sera, il padrone della vigna disse al suo fattore:

«Chiama i lavoratori e dà loro la paga, cominciando dagli ultimi fino ai primi».

9) Allora vennero quelli dell’undicesima ora che ricevettero un denaro ciascuno.

10) Venuti i primi, pensavano di ricevere di più; ma ebbero anche loro un denaro ciascuno.

11) Perciò, nel riceverlo, mormoravano contro il padrone di casa dicendo:

12) Questi ultimi hanno fatto un’ora e tu li hai trattati come noi che abbiamo sopportato il peso della giornata ed il caldo».

13) Ma egli, rispondendo ad uno di loro, disse:

«Amico, non ti faccio alcun torto; non ti sei accordato con me per un denaro?

14) Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare all’ultimo quanto a te.

15) Non mi è lecito fare del mio ciò che voglio?

O vedi tu di mal occhio che io sia buono?»

16) Così gli ultimi saranno primi ed i primi ultimi».

La reazione dei primi assunti fu di considerare un’ingiustizia quel criterio adottato, perché pensavano che la ricompensa dovesse essere proporzionata al lavoro svolto.

Il padrone replicò che a loro aveva dato quanto pattuito e che non avevano di che protestare se agli altri aveva voluto donare del suo.

Cosa vuole insegnare Gesù, iniziando dagli ultimi?

Avrebbe potuto iniziare dai primi e non far sapere loro come avrebbe agito con gli altri, ma iniziò volutamente dagli ultimi per far venire fuori la mentalità dei primi e ciò che avevano nel cuore.

Non potendo chiedere più del pattuito, non tolleravano che chi aveva lavorato meno guadagnasse come loro, quindi più che al bene personale erano interessati al fatto che gli altri non ricevessero la stessa parte, era solo invidia.

Facciamo ATTENZIONE!

La Chiesa è un fatto di cuore!

La vigna rappresenta il Regno di Dio ed essere chiamati a lavorarci è un grande onore, guardiamoci però dallo spirito di competizione e di meritocrazia, dal mormorio e dallo spirito di religiosità!

I farisei si consideravano i primi e pensavano che i gentili fossero gli ultimi … si sbagliavano!

Il cuore di chi si sente ultimo non avanza pretese e riceve di più, perché ogni cosa è per Grazia!

Dio apre la porta a tutti, anzi incoraggia gli ultimi a trasformarsi.

Non esiste opera umana che possa comprare o guadagnare la grazia di Dio e se cominciamo a pensare in modo legalistareligioso comprenderemo sempre meno la sua grazia.

Isaia 55:9

Ma come il cielo è più alto della terra,

così le Mie vie sono più alte delle vostre

ed i Miei pensieri dei vostri pensieri.

Ricordiamoci del ladro sulla croce, poco prima di morire riconosce in Yeshùa il Messia e lo chiama «Signore»

«In un attimo entrò nella Sua grazia

Luca 23:39-43

Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo:

«Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!»

 40) Ma l’altro lo rimproverava, dicendo:

«Non hai nemmeno timor di Dio, ti trovi nel medesimo supplizio?

41) Per noi è giusto, perché riceviamo quello che ci meritiamo per le nostre azioni; ma questi non ha fatto nulla di male».

42) E diceva: «Yeshùa, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!»

43) Gli rispose: «Io ti dico in verità, oggi tu sarai con me in paradiso».

Contrariamente alla religione, che impone regole e doveri, la grazia ci salva, ci rende liberi!

Facciamo attenzione a non lasciarci infettare dalla mentalità religiosa e abbandoniamoci con gioia nella grazia che Dio dona in abbondanza.

Abbiamo ricevuto il grande privilegio di lavorare nella vigna del Signore, serviamo DIO per amore nella Sua infinita e spesso incomprensibile grazia.

Egli ci dà tutto ciò che ci serve, non quello che meritiamo, oltre al dono ineffabile della salvezza, ci darà tutto quello di cui abbiamo bisogno!

Perché:

«La Sua GRAZIA ci basta»

Perciò facciamo FESTA!

Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

« INVITO INVITO »

A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere il modello della:

«Chiesa originale di Yeshùa il Messia, nata a Gerusalemme»

vista dallo studio su: «Atti 2:41-47» consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.


«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»


Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia (Gesù Cristo) sia con tutti noi.

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