Genesi 48:3-5
Giacobbe disse a Giuseppe:
«Dio onnipotente mi apparve a Luz nel paese di Canaan, mi benedisse
4) e mi disse: «Ecco, io ti renderò fruttifero, ti moltiplicherò, ti farò diventare una moltitudine di popoli e darò questo paese alla tua discendenza dopo di te, come una proprietà perpetua».
5) Ora i tuoi due figli, che ti sono nati nel paese d’Egitto prima che io venissi da te in Egitto, sono miei.
Efraim e Manasse sono miei, come Ruben, e Simeone.
Genesi 48:13-22
13) Poi Giuseppe li prese ambedue: Efraim alla sua destra, alla sinistra di Israele, e Manasse alla sua sinistra, alla destra di Israele, e li fece avvicinare a lui.
14) Israele stese la sua mano destra e la posò sul capo di Efraim che era il più giovane, e posò la sua mano sinistra sul capo di Manasse incrociando le mani, benché Manasse fosse il primogenito.
15) Così benedisse Giuseppe e disse:
«Il DIO, davanti al quale camminarono i miei padri Avraham e Isacco, DIO che si è preso cura di me da quando esisto fino a questo giorno,
16) l’Angelo che mi ha liberato da ogni male, benedica questi ragazzi!
Siano chiamati col mio nome e col nome dei miei padri Avraham e Isacco, e moltiplichino grandemente sulla terra!»
17) Or quando Giuseppe vide che suo padre posava la sua mano destra sul capo di Efraim, ciò gli dispiacque; prese quindi la mano di suo padre per levarla dal capo di Efraim e metterla sul capo di Manasse.
18) Giuseppe disse quindi a suo padre:
«Non così, padre mio, perché il primogenito è questo; metti la tua mano destra sul suo capo».
19) Ma suo padre si rifiutò; e disse:
«Lo so, figlio mio, lo so; anche lui diventerà un popolo, e anche lui sarà grande; tuttavia il suo fratello più giovane sarà più grande di lui, e la sua discendenza diventerà una moltitudine di nazioni».
20) E in quel giorno li benedisse, dicendo:
“Israele benedirà, dicendo: «DIO ti faccia come Efraim e Manasse!»”.
Così egli pose Efraim prima di Manasse.
21) Poi Israele disse a Giuseppe: «Ecco, io sto per morire, ma DIO sarà con voi e vi ricondurrà nel paese dei vostri padri.
22) Inoltre io darà a te una porzione in più che ai tuoi fratelli:
quella che conquisterò del paese degli Amorei, con la mia spada e il mio arco».
Genesi 49:1-28
Poi Giacobbe chiamò i suoi figli e disse: «Radunatevi e vi dirò quel che vi accadrà in un tempo a venire.
2) Radunatevi e ascoltate, o figli di Giacobbe!
Date ascolto a Israele, vostro padre!
3) Ruben, tu sei il mio primogenito, la mia forza, la primizia del mio vigore, dovresti esse eminente in dignità e superiore in forza.
4) Impetuoso come l’acqua, tu non avrai alcuna preminenza, perché sei salito sul talamo di tuo padre e l’hai profanato. Salì sul mio letto.
5) Simeone e Levi sono fratelli: le loro spade sono strumenti di violenza.
6) Non entri l’anima mia nel loro consiglio, non si unisca la mia gloria alla loro adunanza!
Poiché nella loro ira hanno ucciso degli uomini, e nella loro caparbietà tagliano i garretti ai tori.
7) Maledetta la loro ira, che è violenta, e il loro furore che è crudele!
li dividerò in Giacobbe e li sparpaglierò in Israele.
8) A te Giuda, tributeranno omaggio i tuoi fratelli, la tua mano sarà sulla cervice dei tuoi nemici, si prostreranno a te i figli di tuo padre.
9) Tu Giuda, sei un giovane leone quando torni, o figlio mio, dalla preda.
Allorché egli se ne sta chino, coricato come un leone, chi oserebbe farlo alzare.
10) Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né il bastone del comando di fra i suoi piedi, finché verrà il Messia verso il quale convergerà l’ossequio dei popoli.
11) Egli lega il suo asinello alla vite e il puledro della sua asina alla vite migliore; lava la sua veste nel vino e il suo manto nel sangue dell’uva.
12) Egli ha gli occhi lucenti per il vino e i denti bianchi per il latte.
13) Zabulon abiterà sul lido del mare e sarà un rifugio per le navi; il suo confine si estenderà verso Sidone.
14) Issacar è un asino robusto, sdraiato nelle stalle.
15) Egli ha visto che il riposo è buono e che il paese è gradevole; ha curvato la spalla per portare il peso ed è divenuto un servo del lavoro forzato.
16) Dan tutelerà il suo popolo, come ogni altra tribù d’Israele.
17) Sia Dan come un serpe sulla strada, un aspide sul sentiero, che morde i talloni del cavallo, si che il cavaliere cade all’indietro.
18) Io spero nella tua salvezza, oh YHWH!
19) Gad, una banda di razziatori lo assalirà, ma egli a sua volta li assalirà alla retroguardia.
20) Da Ascer verrà il pane saporito ed egli fornirà delizie reali.
21) Neftali è una cerva messa in libertà; egli pronuncia parole eloquenti.
22) Giuseppe è un albero fruttifero; un albero fruttifero presso una sorgente; i suoi rami corrono sopra il muro.
23) Gli arcieri l’hanno provocato, gli hanno lanciato dardi, l’hanno perseguitato;
24) ma l’arco suo è rimasto saldo; le sue braccia e le sue mani sono state rinforzate dalle mani del Potente di Giacobbe, di Colui che è il Pastore e la Rocca d’Israele,
25) dell’Iddio di tuo padre che ti aiuterà, e dell’Onnipotente che ti benedirà con benedizioni provenienti dal cielo di sopra, con benedizioni dell’abisso che giace di sotto, con benedizioni delle mammelle e del bestiame.
26) Le benedizioni di tuo padre sorpassano le benedizioni dei miei antenati, fino agli estremi limiti delle altitudini del mondo.
Esse saranno sul capo di Giuseppe, sulla sua testa, che fu distinto fra i suoi fratelli.
27) Beniamino è un lupo rapace; al mattino divora la preda, e la sera spartisce le spoglie».
28) Tutti questi sono i capi delle dodici tribù d’Israele e questo è ciò che disse loro il padre benedicendoli, dando a ciascuno la sua benedizione particolare.
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo più medito i vari campioni della fede più riesco a vedere nella loro vita spirituale tanti aspetti che mi e ci accomunano.
Giacobbe uomo mite e docile un vero combattente che fa di tutto per afferrare la vera benedizione: vivere CRISTO come dice l’apostolo Paolo in Filippesi 3:12 “Non che io abbia già ottenuto il premio, o sia già arrivato al compimento, ma proseguo per poter AFFERRARE il premio, poiché anch’io sono stato afferrato da Gesù Cristo”.
Inoltre quanta verità è racchiusa in questi due versetti di Zaccaria 4:6 “Né con la prodezza né con la forza, ma con il Mio Spirito”, dice «YHWH Tsevaoth»” ed in 2^ Corinzi 3:18 “E noi tutti, contemplando a faccia scoperta come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella stessa immagine di gloria in gloria, come per lo SPIRITO del SIGNORE”.
E’ sempre lo Spirito del Signore che ci trasforma.
Giacobbe sa che deve ritornare al paese dei suoi padri e al suo parentado poiché è YHWH che glielo dice come sta scritto in Genesi 31:3, ma ha una gran paura di incontrare suo fratello e da uomo carnale escogita una strategia dettagliata disponendo i suoi servi con il gregge in ordine l’uno dopo l’altro per incontrare per primi Esaù e per dire a lui che gli animali erano un dono inviato da Giacobbe il quale sarebbe venuto dietro a loro.
Giacobbe così diceva: “Io lo placherò col dono che mi precede e dopo vedrò la sua faccia; forse mi farà buona accoglienza”.
E’ l’incontro con il Signore che lo trasforma completamente.
Ora è Israele e non più il Giacobbe impaurito poiché è lui che va per primo ad incontrare suo fratello come sta scritto in Genesi 33:3 “Egli stesso passò davanti a loro e s’inchinò fino a terra sette volte, finché giunse vicino a suo fratello”.
Giacobbe
Leggiamo che Giacobbe si prende con l’inganno la primogenitura.
In realtà questo viene fatto con il consenso della madre e, a ben vedere, probabilmente anche del padre Isacco.
Non si capisce infatti quale motivo avesse di mandare Esaù a cacciare prima di benedirlo, dando di fatto l’occasione a moglie e figlio per organizzare la trappola.
A questo si aggiunge il fatto che Isacco si accorge che c’è qualcosa di strano in Esaù che sta benedicendo ma procede ugualmente.
Va anche detto che Esaù non si comportava in modo degno della primogenitura, mostrandosi sprezzante verso di essa e vivendo una vita che aveva dato più di un dispiacere ai suoi genitori.
Comunque, tutto ciò premesso, l’inganno fatto porterà il suo frutto, infatti Giacobbe sarà ingannato ripetutamente da Labano nei venti anni in cui vivrà presso di lui.
Alcuni di questi inganni sono altrettanto clamorosi di quelli perpetrati da Giacobbe stesso a suo fratello, si pensi ad esempio al fatto che sposa una sorella invece dell’altra.
Egli verrà provato da questa esperienza e trarrà da questa grande insegnamento.
Giacobbe infatti a sua volta passerà la primogenitura a Giuda, il quarto dei suoi figli avuti da Lea e benedirà come primogenito Efraim al posto di Manasse tra i figli di Giuseppe.
In tutte queste benedizioni le cose andranno in maniera molto diversa rispetto a quella fatta da Isacco, infatti Giacobbe parlerà a tutti chiaramente e non darà adito a dubbi prendendosi lui le responsabilità di quanto afferma.
La storia di Giacobbe/Israele ci insegna moltissime cose.
Una di queste è che non possiamo prenderci le cose, anche se sappiamo che ci spettano, con l’inganno.
Non possiamo aiutare Dio, per accelerare la sua volontà con i nostri metodi.