Missione Cristiana 153
DISCEPOLATO
«Le chiavi che aprono la porta del regno dei cieli»
Se abbiamo smarrito le chiavi del regno dei cieli significa che non stiamo vivendo nel Suo Spirito e di conseguenza nell’amore «agapê» che Dio ha profuso nei nostri cuori.
Romani 5:5
Or la speranza non confonde,
perché l’amore «agapê» di Dio
è stato profuso nei nostri cuori
attraverso lo Spirito Santo
che ci è stato donato.
Potenzialmente ogni cristiano può aprire la porta del regno dei cieli ma ha bisogno delle chiavi!
Matteo 16:19
Ed io ti darò le chiavi del regno dei cieli;
tutto ciò che legherai sulla terra,
sarà legato nei cieli,
e tutto ciò che scioglierai sulla terra
sarà sciolto nei cieli.
Le chiavi che aprono la porta del regno dei cieli sono l’amore «agapê» di DIO che viene vissuto attraverso lo Spirito Santo,
non vi è altro modo!
2^ Tessalonicesi 3:5
Lui poi, Adonai
indirizzi i vostri cuori all’amore «agapên» di Dio
e alla perseveranza del Messia.
1^ Giovanni 2:5
Però chi osserva la Sua Parola,
realmente in costui
l’amore «agapê» di Dio è realizzato.
In questo conosciamo che siamo in Lui.
1^ Giovanni 4:16-18
E noi abbiamo conosciuto e creduto
all’amore «agapên» che Dio ha per noi.
Dio è amore «agapê»,
e chi rimane nell’amore «agapêi» rimane in Dio,
e Dio rimane in lui.
Se stiamo vivendo nel Suo Spirito e nel Suo amore «agapê» allora le chiavi stanno girando nella serratura che apre e chiude la porta del regno nei cieli.
Matteo 11:12
Dai giorni di Giovanni il battista fino a ora,
il regno dei cieli è preso a forza
e i violenti se ne impadroniscono.
Luca 16:16
La Torah e i profeti arrivano fino a Giovanni;
da allora in poi il regno di Dio è annunziato
e ognuno si sforza di entrarvi.
Dio ci vuole benedire
in ogni area della nostra vita.
Efesini 1:3-4
Benedetto sia Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
il Quale ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli in Cristo,
4) siccome in Sé stesso elesse noi prima della creazione dell’universo,
a essere noi santi e irreprensibili o perfetti al Suo cospetto in amore «agapêi»,
La benedizione viene dal realizzare l’amore «agapê» di Dio vivendo nel Suo Spirito.
Ebrei 10:23-25
Manteniamo ferma la confessione della speranza,
senza vacillare perché Fedele è Colui che ha promesso,
24) Facciamo attenzione gli uni agli altri
per incitarci all’amore «agapês» ed alle buone opere,
25) non abbandonando la nostra comune adunanza,
come è abitudine per qualcuno, ma esortandoci,
ancor più che vedete che si avvicina quel giorno.
Gesù insegnò la preghiera del «Padre Nostro» ai suoi discepoli.
Matteo 6:9-13
Voi dunque pregate in questa maniera:
«Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome.
10) Venga il tuo regno.
Sia fatta la tua volontà in terra come in cielo.
11) Dacci oggi il nostro pane necessario.
12) E perdonaci i nostri debiti,
come anche noi perdoniamo ai nostri debitori.
13) E non esporci alla tentazione,
ma liberaci dal maligno,
perché tuo è il regno e la potenza e la gloria in eterno. Amen».
Rivolgiamoci dunque a Dio
a vantaggio gli uni degli altri
per vivere l’amore «agapê» di DIO
in modo pratico e reale!
In quale aree della nostra vita abbiamo difficoltà a vivere nello Spirito Santo realizzando così l’amore «agapê» di DIO?
La vera difficoltà non è insegnare a parole, ma insegnare attraverso la nostra testimonianza, cioè vivere secondo gli insegnamenti della Bibbia, il modo migliore per sottomettere le nostre cattive inclinazioni.
Come viviamo il nostro rapporto con YESHUA?
Ascolto la Parola di Dio?
La Medito giorno e notte?
Prego incessantemente?
Come viviamo il nostro rapporto con la famiglia della fede?
Cerco la comunione fraterna?
Come viviamo il nostro rapporto con i parenti?
Come viviamo il nostro rapporto con i conoscenti?
Cosa pensiamo dei nostri nemici?
Come viviamo il nostro rapporto con il lavoro secolare?
Come ci approcciamo col mondo?
Testimonio di Gesù?
Dio vuole davvero benedire ogni aspetto della nostra vita.
Ma lo farà secondo i suoi pensieri.
Innanzitutto dobbiamo avere ben chiaro che cosa sia la benedizione.
Il passo del giovane ricco ci pone delle domande.
Partiamo dalle seguenti affermazioni.
– Un ricco non può entrare nel regno dei cieli (Matteo 19:24)
– Abrahamo era ricco (Genesi 13:6)
– Abrahamo è entrato nel regno dei cieli (Luca 16:22)
Tutte queste tre affermazioni sono riferibili a passi chiari della Parola.
Tuttavia quello affermato pare essere un paradosso.
Ma è veramente così?
Matteo 19:29
E chiunque ha lasciato casa, fratelli, sorelle, padre, madre, moglie, figli o campi per amore del mio nome, ne riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna.
Nella Parola di Dio non esiste un elogio della povertà in senso stretto.
Esiste la condanna della ricchezza vista come scopo della vita.
Se siamo disposti a lasciare qualcosa per Dio, Dio non ci abbandonerà.
La ricchezza in beni è un aspetto minimo della Benedizione, ma forse è quello a cui facciamo più attenzione, quello che mi tocca per primo.
La benedizione di Dio è qualcosa di molto di più, tocca ogni aspetto della vita.
La benedizione di Dio è un equilibrio di giustizia e equità.
Leggiamo infatti nel libro dei Proverbi.
Proverbi 30:7-9
Io ti ho chiesto due cose; non negarmele prima che io muoia:
8) allontana da me falsità e menzogna; non darmi né povertà né ricchezza, cibami del pane che mi è necessario,
9) perché, una volta sazio, non ti rinneghi e dica: «Chi è l’Eterno?», oppure, divenuto povero, non rubi e profani il nome del mio DIO.
Shalom.