Missione Cristiana 153

DISCEPOLATO

«FEDE e GIOIA»

(2^ Parte)

Nella prima parte del messaggio abbiamo visto che:

Non dobbiamo permettere

alle circostanze avverse,

alle situazioni difficili,

alle persone ignoranti, malvage ed invidiose

di sottrarci la GIOIA del Signore,

dobbiamo rimanere fermi nella FEDE,

cioè credere nella manifestazione delle promesse di Dio

che non tarderanno!

Ebrei 6:11-14

Quindi desideriamo che ciascuno di voi

dimostri il medesimo zelo

dinanzi alla certezza della speranza

fino alla fine,

12) affinché non diventiate languenti,

ma siate imitatori di coloro che

con fede e perseveranza

ereditano le promesse.

13) Infatti Dio giurando ad Avraham,

poiché non poteva giurare su nessuno di maggiore,

ha giurato su Se stesso,

14) dicendo:

«Sicuramente,

Ti benedirò

e Ti moltiplicherò grandemente».

Ti Benedirò

Grandemente!

Ti Moltiplicherò

Grandemente!

Due promesse certe,

ma condizionate dalla nostra:

 «Fede ⇔ Gioia»

Che ci inducono a non essere languenti,

ma sicuri e perseveranti

come coloro che vedono nell’invisibile.

«Testimoni della fede»

(Lettera agli Ebrei 11:1-40)

Ebrei 11:1-2

Ora la fede è certezza di ciò che si spera,

dimostrazione di realtà che non si vedono.

2) Con questa infatti si sono resi testimonianza gli antichi.

La fede testimoniata attraverso le buone opere che Dio ha precedentemente preparato affinché noi camminassimo in esse sono la chiave della benedizione.

Efesini 2:10

Noi infatti siamo il Suo Poema,

edificati nel Messia Yeshùa su buone opere

che Dio ha precedentemente preparato

affinché in esse camminassimo.

Ebrei 11:3

Per fede comprendiamo che i secoli sono stati creati con una Parola di Dio (rhêmati theou),

per il fatto che non da cose visibili è apparso ciò che vediamo con gli occhi.

Per fede noi crediamo che il tempo sia stato creato da Dio con una «Parola rhema».

Genesi 2:1-3

Il cielo e la terra

e tutto il loro esercito erano ormai completi.

2) Nel settimo giorno DIO aveva completato l’opera Sua che aveva fatto,

così nel settimo giorno cessò da tutta la Sua opera che aveva compiuto.

3) DIO benedisse il settimo giorno e lo santificò,

perché in esso aveva cessato da tutta la Sua opera che Egli stesso aveva creato per poi elaborarla.

Chiamare lo «shabbat» delizia è la porta delle benedizioni!

Come le Sue buone opere ne sono la chiave.

Perciò Camminare nelle opere di Dio

apre la porta delle benedizioni!

Lo «shabbat» è in modo inconfutabile

la conclusione di tutte le opere di Dio.

Ebrei 11:4

Per fede Abele ha offerto a Dio un sacrificio più eccellente rispetto a Caino, per la qual cosa si è reso testimonianza essere giusto, essendo Dio stesso testimone sui suoi doni, e a motivo di questo benché morto parla ancora.

Quale è il mistero per restare in comunione con lo Spirito divino?

Offrire «sacrifici spirituali»

Che non significa frequentare un locale chiamato chiesa!

I «sacrifici spirituali» che offriamo, sono prima il desiderio,

poi il bisogno di stare alla presenza di Dio,

attraverso la preghiera, la lode, la meditazione e la contemplazione,

cioè nell’adorazione, partecipando gli uni con gli altri in modo pratico e reale alla realizzazione e manifestazione del Frutto dello Spirito divino.

Quando non offriamo «sacrifici spirituali» significa che il desiderio si è spento,

che non sentiamo più il bisogno di stare alla Sua presenza,

stiamo contristando e addolorando lo Spirito Santo in noi,

ci stiamo allontanando dall’Autore della nostra vita,

da Colui che chiamiamo Signore, Re e Sposo,

dando così corso all’incertezza dell’essere,

cioè alla mancanza di fede,

aprendo spiragli alla carne che tiene gli occhi sul peccato,

dando così luogo al Diavolo,

spalancando in noi le porte dell’abisso.

1^ Pietro 2:3-5

Siccome gustaste→ sperimentaste

che il Signore è buono→ soave.

 4) Accostatevi a Lui, Pietra vivente, rigettata dagli uomini ma da Dio scelta in onore,

5) anche voi come pietre viventi edificatevi una casa spirituale per un sacerdozio santo,

offrendo sacrifici spirituali graditi a Dio

per mezzo del Messia Yeshùa.

Ebrei 11:5

Per fede Enok è stato trasformato perché non conoscesse morte, e non si è più trovato dal momento che Dio lo ha trasportato.

Perché prima che fosse trasportato ricevette testimonianza di essere piaciuto a Dio!

Enok è la dimostrazione vivente che tutto è possibile per fede,

anche non morire.

Romani 6:13

Non rendete le vostre membra strumenti d’ingiustizia per il peccato,

ma offrite voi stessi a Dio come di morti fatti viventi

e rendete le vostre membra strumenti di Giustizia per Dio!

Ebrei 11:6

Ebbene senza fede uno non può piacere!

Infatti colui che si avvicina a Dio è necessario che creda Che esiste e che è il Rimuneratore di coloro che lo ricercano.

La fede in Yeshùa

è il presupposto di tutta l’opera celeste!

L’incredulità, la ribellione e la disubbidienza

vengono da un cuore insofferente

e sono la dimostrazione che la fede

non si è congiunta alla Parola di Dio.

La Gioia in Yeshùa

è la dimostrazione che la Parola di Dio 

si è congiunta alla Fede.

Ebrei 3:12

Vigilate, fratelli, che giammai non si trovi

dentro qualcuno di voi

un cuore insofferente di incredulità

nell’essersi separato dal Dio Vivente,

Ebrei 3:18-19

E a chi giurò

che non sarebbero entrati nel Suo riposo

se non a quelli che si erano ribellati?

Altresì vediamo che non vi poterono entrare per l’incredulità.

Ebrei 4:2

Infatti a noi come pure a loro

è stata annunziata la buona novella!

Ma la parola della predicazione non giovò loro nulla,

non essendo stata congiunta alla fede

in coloro che l’avevano udita.

Ebrei 11:7

Per fede Noè avvertito riguardo a cose che non si scorgevano ancora, è stato in guardia ed ha costruito un’arca per la salvezza della sua casa, mediante la quale ha condannato a morte il mondo, ed è divenuto erede della giustizia per fede.

La vera grande opera di Noè è stata la costruzione dell’arca,

centoventi anni investiti a costruire una nave sopra un monte.

Umanamente una cosa folle, ma nella realtà fiducia in Dio.

Perché non sono le opere che ci rendono giusti davanti a Dio

ma la fede che mettiamo nel compiere le Sue buone opere.

Ezechiele 14:19-20

Se mandassi la peste contro quella terra

riversando la Mia ira contro di essa

con decreto di morte,

distruggendone uomini ed animali,

e Noè, Daniele e Giobbe

si trovassero in mezzo ad essa,

com’è vero che Io vivo,

dice il Signore YHWH,

non salverebbero né figlio né figlia:

loro soltanto, per la loro giustizia,

avrebbero salva la vita.

La giustizia che viene dalla fede!

Ebrei 11:8-19

Per fede una volta chiamato Abramo ha obbedito ed è partito verso un posto che doveva ottenere in eredità, ed è partito senza sapere in qual luogo andare.

9) Per fede è andato ad abitare nella terra della promessa come uno straniero, vivendo in tende, quindi Isacco e Giacobbe, eletti a sorte con lui della stessa promessa!

10) Aspettava infatti la Città quella che ha le fondamenta, della quale Autore ed Artefice è DIO.

11) Per fede anche Sara stessa ha ottenuto la capacità per concepire una discendenza per di più durante il tempo della vecchiaia, poiché reputò fedele Colui che aveva promesso.

12) Perciò da un sol uomo, e questi come fosse morto, sono nati discendenti numerosi come le stelle del cielo e come la sabbia lungo la riva del mare, che non si può contare.

13) Tutti costoro sono morti in fede, non avendo ricevuto le promesse, ma avendole viste e avendole salutate da lontano, avendo altresì ammesso di essere stranieri e pellegrini sulla terra.

14) Quelli infatti che dicono tali cose dimostrano che cercano una patria.

15) E se avessero veramente avuto in mente quella da cui erano usciti, avrebbero avuto avuto occasione di tornare indietro!

16) Ora al contrario aspirano ad una superiore, ciò significa celeste.

Perciò DIO non si vergogna di essere chiamato il loro Dio!

Infatti è per loro che ha preparato una Città.

17) Per fede Abramo messo alla prova prese Isacco, e ha presentato l’unigenito quello che aveva ricevuto su di sé le promesse,

18) a proposito del quale si era detto: «In Isacco avrai una discendenza che porterà il tuo nome»,

19) stimando che Dio ha il potere di far risorgere anche dai morti!

Per cui lo riebbe come per una specie di risurrezione.

La fede di Abramo:

Ha lasciato il suo paese e le sue tradizioni.

Ha abitato in tende aspettando la città celeste.

Ha offerto suo figlio Isacco a Dio.

Per la sua fede è stato chiamato amico di Dio.

Romani 4:16

Perciò da fede, perché per grazia,

perché la promessa sia certa per tutta la stirpe,

non per colui che è figlio della Torah soltanto

ma anche per colui che è figlio della fede di Abramo,

il quale è padre di tutti noi,

Anche noi dobbiamo essere figli della fede di Abramo.

Che non significa avere fiducia in Abramo!

Perché la nostra fiducia è riposta solo nel Messia Yeshùa.

Ma essere disposti a lasciare tutto,

anche la nostra vita,

per vivere come pellegrini,

cioè non sentirsi padroni di niente

per possedere tutto.

Camminando tenendo gli occhi

sul nostro Futuro:

lo Sposo, Yeshùa il Messia, Re dei re e Signore dei Signori,

ed una Speranza:

«vivere con Lui in Paradiso».

Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.

« INVITO INVITO »

A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere il modello della:

«Chiesa originale di Yeshùa il Messia, nata a Gerusalemme»

vista dallo studio su: «Atti 2:41-47» consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.


«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»


Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia (Gesù Cristo) sia con tutti noi.

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