Missione Cristiana 153
MINISTERO della PREGHIERA
«CHIEDERE e COMANDARE»
«La fede ci spinge a Chiedere»
2^ Corinzi 10:5
affinché distruggiamo le argomentazioni ed ogni altezza che si eleva contro la conoscenza di Dio e rendiamo sottomesso ogni pensiero all’ubbidienza di Cristo,
Chiedo al Signore Yeshùa il Messia di aiutarmi a sottomettere ogni pensiero all’ubbidienza della Parola:
«Così dice il Signore»
Luca 11:10a
Poiché chiunque chiede riceve,
Matteo 21:22
E tutto ciò che chiederete in preghiera,
avendo fede, lo otterrete.
Marco 11:24
Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando,
credete di riceverle e le otterrete.
Vediamo ora come Pietro ha messo in pratica la preghiera della fede nel Nome, cioè nella potenza di Yeshùa.
Atti 3:6
Ma Pietro disse: «Io non ho né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome (nella potenza) di Yeshùa il Messia di Nazareth, alzati, e cammina!»
Pietro più che chiedere ha DICHIARATO che nel nome, cioè per la potenza di Yeshùa accadesse ciò che stava COMANDANDO, perché le sue azioni mostravano che i suoi pensieri si erano allineati a quelli del Suo Salvatore, Signore e Maestro.
Esodo 15:1-3
Allora Mosè e i figli d’Israele cantarono questo cantico a YHWH e parlarono dicendo: «Io canterò a YHWH, perché si è grandemente esaltato; ha precipitato in mare cavallo e cavaliere.
2) YHWH è la MIA FORZA eD il mio cantico, ed è stato la mia salvezza.
Questo è il mio Dio, io lo glorificherò; è il DIO di mio padre io lo esalterò.
3) YHWH è un guerriero, il suo nome è YHWH.
Pietro stava dicendo che Yeshùa era la sua Forza, il suo Cantico ed il suo Salvatore.
Perciò lo vuole glorificare, magnificare ed esaltare con la sua vita.
Pronuncia il nome di Yeshùa il Salvatore, Colui che ha donato la Sua vita per ognuno di noi, e che lui come DISCEPOLO del GUERRIERO Yeshùa sta facendo le stesse cose del Suo MAESTRO.
Salmo 22:1-8
Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Perché sei così lontano e non vieni a liberarmi, dando ascolto alle parole del mio gemito?
2) O DIO mio, io grido di giorno, ma tu non rispondi, e anche di notte non sto in silenzio.
3) Eppure tu sei il Santo, che dimori nelle lodi d’Israele.
4) I nostri padri hanno confidato in Te e Tu li hai liberati.
5) Gridarono a te e furono liberati, confidarono in te e non furono delusi.
6) Ma io sono un verme e non un uomo; il vituperio degli uomini e disprezzato dal popolo.
7) Tutti quelli che mi vedono si fanno beffe di me, allungano il labbro e scuotono il capo,
8) dicendo: «Egli si è affidato a YHWH; lo liberi dunque, lo soccorra, poiché lo gradisce».
Pietro aveva compreso perfettamente quale è la volontà di Dio, cosa Egli gradisce, un uomo ARRESO, UBBIDIENTE e SOTTOMESSO nel Suo Nome, Nome al di sopra di ogni altro nome, Parola di Vita, di Potenza.
Torniamo al Ringraziamento e alla lode che conducono alla Vittoria in tutte le aeree della nostra vita.
Giacomo 1:26
Se qualcuno fra voi pensa di essere religioso, ma non tiene a freno la sua lingua, certamente egli inganna il suo cuore, la religione di quel tale è vana.
Salmo 34:13
Trattieni la tua lingua dal male e le tue labbra dal dire menzogne.
Proverbi 13:3
Chi custodisce la sua bocca protegge la propria vita, ma chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina,
1^ Pietro 3:10
Infatti, chi vuole amare la vita e vedere dei buoni giorni, trattenga la sua bocca dal male e le sue labbra dal parlare con inganno;
Giacomo 3:2-11
poiché tutti manchiamo in molte cose.
Se uno non sbaglia nel parlare, è un uomo perfetto, ed è pure capace di tenere a freno tutto il corpo.
3) Ecco noi mettiamo il freno nella bocca dei cavalli, perché ci ubbidiscano, e così possiamo guidare tutto il loro corpo.
4) Ecco, anche le navi, benché siano tanto grandi e siano spinte da forti venti, sono guidate da un piccolissimo timone dovunque vuole il timoniere.
5) Così anche la lingua è un piccolo membro, ma si vanta di grandi cose.
Considerate come un piccolo fuoco incendi una grande foresta!
6) Anche la lingua è un fuoco, è il mondo dell’iniquità.
Posta com’è fra le nostre membra, la lingua contamina tutto il corpo, infiamma il corso della vita ed è infiammata dalla Geenna.
7) Infatti ogni sorta di bestie, di uccelli, di rettili e di animali marini può essere domata, ed è stata domata dalla razza umana,
8) ma la lingua nessun uomo la può domare; è un male che non si può frenare, è piena di veleno mortifero.
9) Con essa benediciamo Dio e Padre, e con essa malediciamo gli uomini che sono fatti a somiglianza di Dio.
10) Dalla stessa bocca esce benedizione e maledizione. Fratelli miei, le cose non devono andare così.
11) La fonte emette forse dalla stessa apertura il dolce e l’amaro?
«COMANDARE»
«L’assoluta fiducia in DIO ci induce a Comandare»
«Comandare significa esercitare Autorità»
Chiediamo al Signore Yeshùa di aiutarci ad esercitare Autorità nei confronti di tutta l’opera dello Spirito infernale per vederla sfracellata sotto i nostri piedi.
Matteo 4:10
Allora Gesù gli disse: Vattene Satana, poiché sta scritto: Adora il Signore Dio tuo e servi a lui solo.
Giovanni 1:12
ma a tutti coloro che lo hanno ricevuto, egli ha dato l’autorità di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome,
Matteo 10:1
Poi, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, diede loro autorità sopra gli spiriti immondi per scacciarli e per guarire qualunque malattia e qualunque infermità.
Marco 16:17
questi sono i segni che accompagneranno quelli che hanno creduto: nel mio Nome (cioè nella Mia Potenza) scacceranno i demoni, parleranno nuove lingue;
Vediamo come anche Paolo abbia compreso benissimo come funziona il comando della fede nel Nome di Yeshùa.
Atti 16:18
Ed essa fece questo per molti giorni; ma Paolo, infastidito, si voltò e disse allo spirito: «Io ti comando nel Nome di Yeshùa il Messia di uscire da lei». E lo spirito uscì in quell’istante.
Se non ci svuotiamo da ciò che siamo e ci lasciamo riempire dallo Spirito divino, non possiamo comandare, cioè esercitare autorità per la Potenza che c’è nel Nome di Yeshùa.
L’esempio riportato dimostra che non è dichiarando il nome di Yeshùa che le cose accadono, ma credendo nella POTENZA di Yeshùa.
Atti 19:13-16
Or alcuni itineranti esorcisti Giudei tentarono di invocare il nome del Signore Yeshùa su coloro che avevano gli spiriti maligni, dicendo:
«Vi scongiuriamo per Yeshùa, che Paolo predica!»
14) E quelli che facevano questo erano sette figli di un certo Sceva, un capo sacerdote giudeo.
15) Ma lo spirito maligno rispose e disse:
«Io conosco Yeshùa e so chi è Paolo, ma voi chi siete?»
16) Quindi l’uomo che aveva lo spirito maligno si avventò su di loro e, sopraffattili, fece loro tal violenza che fuggirono da quella casa, nudi e feriti.
Ma lo spirito maligno rispose e disse:
«Io conosco Gesù e so chi è Paolo, ma voi chi siete?»
Un figlio di Dio non deve rispondere agli spiriti immondi!
Un figlio di Dio deve sapere esattamente chi è ed in CHI crede.
Paolo sapeva esattamente chi era e di dove veniva la sua autorità e potenza.
Paolo disse di se stesso:
«per la grazia di Dio sono quello che sono»
«non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me»
1^ Corinzi 15:10
Ma per la grazia di Dio sono quello che sono; e la sua grazia verso di me non è stata vana, anzi ho faticato più di tutti loro non io però, ma la grazia di Dio che è con me.
Galati 2:20
Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.
Se impariamo a seminare nella nostra mente buoni pensieri, raccoglieremo buone parole che produrranno azioni di grazie e di lode, che ci porteranno ad esercitare Autorità nei confronti di tutta l’opera dello Spirito infernale e così vederla sfracellata sotto i nostri piedi.
«Chiederemo e ci sarà concesso»
«Comanderemo e ci sarà dovuto»
Apocalisse 2:7
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare dell’albero della vita, che è in mezzo al paradiso di Dio.
Apocalisse 2:17
Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese: a chi vince io darò da mangiare della manna nascosta, e gli darò una pietruzza bianca, e sulla pietruzza sta scritto un nuovo nome che nessuno conosce, se non colui che lo riceve.
Apocalisse 2:26
A chi vince e ritiene fino alla fine le opere mie, darò potestà sulle nazioni;
Apocalisse 3:21
A chi vince concederò di sedere con me sul mio trono, come anch’io ho vinto e mi sono posto a sedere col Padre mio sul suo trono.
Ricordiamoci le parole del nostro Signore
«Yeshùa il Messia di Nazareth»
«A chi VINCE!»
Questa meditazione è stato fatta al meglio della mia conoscenza attuale della Parola di Dio, perciò può essere soggetta a modifiche.
« INVITO INVITO »
A tutti i credenti che hanno il desiderio di conoscere il modello della:
«Chiesa originale di Yeshùa il Messia, nata a Gerusalemme»
vista dallo studio su: «Atti 2:41-47» consultatelo insieme agli approfondimenti, informatevi, fate domande direttamente sulle pagine stesse del sito, chiedete, commentate, sarà un conoscersi passo→ passo→ verso la vera Chiesa, aspettiamo il vostro contributo.
«inviateci una e-mail ed entrate in contatto con noi»
Che la grazia del Signor nostro Yeshùa il Messia (Gesù Cristo) sia con tutti noi.
Pace.
Credo sia fondamentale capire che il mio ed il nostro non è uno scontro, ma un confronto con l’opera dell’Avversario.
Paolo si confrontava con l’opera dell’Avversario e vinceva.
Vinceva per la grazia di Dio (1^ Corinzi 15:10) non grazie a se stesso, ed è vivendo nella grazia di Dio, nella sua Parola, nel suo Spirito, nel suo ringraziamento, e nella sua lode, che posso rendere ogni pensiero sottomesso all’ubbidienza di Cristo (2^ Corinzi 10:5), esercitando così la principale forma di autorità su me stesso, che mi consente di poterla esercitare in confronto a tutta l’opera dell’avversario.
Se non passo da questo esercizio di autorità su me stesso, non posso esercitare autorità in confronto ad altro e vincere.
Shalom a tutti.
Pace a tutti, riflettevo su Galati 2:20 ” Io sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me; e quella vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me.”
Leggendo questo versetto, mi viene alla mente Nicodemo e quello che dice in Giovanni 3:4 “Come può un uomo nascere di nuovo quando è già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?
Credo che le stesse circostanze che inducevano a parlare così Nicodemo impedendogli di capire Gesù, sono le stesse che vivo oggi, con la consapevolezza che sono proprio queste circostanzehe devo vincere.
A chi vince dice lo Spirito.
Concordo con quanto detto dai fratelli.
Da quello che emerge sembra che stiamo parlando di una sorta di circolo virtuoso. Da una parte è scritto che dalla nostra bocca esce ciò che trabocca dal nostro cuore.
Matteo 12:34 Razza di vipere! Come potete dir cose buone, essendo malvagi? Poiché la bocca parla dall’abbondanza del cuore.
Gli esempi citati di Paolo e Pietro sono la dimostrazione di questo principio in senso positivo.
Il loro cuore era ben saldo in Dio è il loro parlare era un traboccare di Spirito. Per questo ciò che affermavano si verificava.
Ma viene altresì affermato che il custodire il nostro parlare è custodire la nostra vita.
Proverbi 13:3
Chi custodisce la sua bocca protegge la propria vita, ma chi apre troppo le labbra va incontro alla rovina.
Quindi avere nella nostra bocca parole giuste (esiste una sola Parola giusta) e parlare nello Spirito, è far fluire lo Spirito stesso, ci porta a esserne ripieni e a parlare sempre meglio. Ad avere parole di ringraziamento e, al contempo, azioni coerenti.
SHALOM Massimo.
Grazie per l’incoraggiamento. Volevo condividere con voi il versetto di questa predicazione:
Marco 11:24
Perciò vi dico: Tutte le cose che domandate pregando, credete di riceverle e le otterrete.
Trovo motivi di meditazione il fatto che il domandare è legato alla preghiera ed al credere.
Di fatto si chiede con fede, in certezza di cose che si sperano e dimostrazione di cose che non si vedono.
Non si chiede aspettando che probabilmente accadrà ma essendo certi che se sono sulla Via della salvezza con timore ed in santità ciò che chiedo non è per la mia mente ma per lo Spirito alla gloria di DIO stesso. SHALOM.
Carissimi fratelli e sorelle in Cristo shalom.
Il mio desiderio è quello di incoraggiare ognuno di noi con questo versetto tratto da:
1^ Pietro 5:10: “E il Dio di ogni grazia, che vi ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo Gesù, dopo che avrete sofferto per un po’ di tempo, vi perfezionerà egli stesso, vi renderà fermi, vi fortificherà e vi stabilirà saldamente”.
Ho preso questo passo della Parola poiché è stata scritta da un uomo come noi, il quale dopo aver effettuato un cammino in Cristo, ha raggiunto la perfezione per mezzo della grazia del Signore.
Ma quale deve essere il nostro atteggiamento per raggiungere la dimensione dell’Apostolo Pietro?
Noi non dobbiamo mai lamentarci ed imparare sempre a ringraziare Gesù Cristo per ogni cosa.
Dalla nostra bocca deve uscire benedizione e non maledizione.
E come ci insegna il cantico di Mosè la lode che offriamo al Signore deve essere a motivo di quello che Dio ha fatto, di ciò che è già accaduto nella nostra vita e della immensa gioia che cresce in noi quando agiamo per fede per mezzo del Suo amore.