Missione Cristiana 153
Lo Spirito di YHWH si poserà su di lui
• Pistis •
(1^parte)
La fede di Dio
Il concetto principale è quello della certezza di fede, cioè senza condizioni nelle promesse di Dio.
Ebrei 11:1
Ora la fede è certezza di cose che si sperano,
dimostrazione di cose che non si vedono;
Ebrei 10:22
comportiamoci con sincerità di cuore in certezza di fede, avendo purificato i cuori da una coscienza impura e avendo lavato il corpo con acqua pura!
Avraham,
padre della fede.
Romani 4:3
Perché cosa dice la Scrittura?
«Ma Avraham ebbe fiducia (pistis) in Dio,
che gliela ascrisse a merito».
Ebrei 11:8
Per fede una volta chiamato Avraham ha obbedito di partire verso un posto che doveva ottenere in eredità, ed è partito senza sapere in qual luogo andare.
Giacomo 2:21
Avraham, nostro padre, non fu egli giustificato per le opere quando offrì il suo figliuolo Isacco sull’altare?
Nonostante quello che abbiamo letto, i seguenti versetti mostrano Avraham che dubita delle promesse di Dio?
Genesi 15:7-8
Poi gli disse:
«Io sono YHWH
che ti feci uscire da Ur dei Caldei
per darti il possesso di questa terra».
8) E Avraham:
«Signore, YHWH
come posso sapere che la possederò?».
Avraham chiede prove o segni della promessa di Dio?
Genesi 15:13
YHWH disse ad Avraham: «Sappi che i tuoi discendenti dimoreranno, stranieri, in un paese non loro, che li asserviranno e li opprimeranno per quattrocento anni.
Forse Avraham è stato colto in un momento di mancanza di fede e punito per questo, cosicché i suoi discendenti rimarranno schiavi degli Egiziani?
Come può il padre della fede chiedere la prova a Dio?
Un momento di debolezza nella fede?
Oppure tutto questo è per il nostro ammaestramento?
Avraham era un uomo come noi, con tutte le stesse nostre difficoltà.
Non dobbiamo credere che Avraham fosse un superuomo, un supereroe.
I cosiddetti campioni della fede erano uomini come noi, non superuomini.
Avraham in Egitto ebbe paura:
Genesi 12:18-19
Il faraone chiamò Avraham e disse:
«Che cosa mi hai fatto?
Perché non m’hai detto che era tua moglie?
Perché hai detto:
19) «È mia sorella?»
Così io l’ho presa per moglie!
Ora eccoti tua moglie, prendila e vai! »
Anche la storia con Agar è un argomento … strano.
Avraham e Sarah volevano aiutare il Signore a mantenere le sue promesse?
Genesi 16:4
Avraham si unì da Hagar che rimase incinta; e quando si accorse di essere incinta, trattava la sua signora (Sara, la moglie di Avraham) con disprezzo.
Si evince da questi fatti che Avraham era un uomo come tutti gli altri!
Però!
È necessario mettere un però!
Romani 4:16
Perciò da fede, perché per grazia,
perché la promessa sia certa per tutta la stirpe,
non per colui che è figlio della Torà soltanto
ma anche per colui che è figlio della fede di Avraham,
il quale è padre di tutti noi,
Giacomo 2:20-24
Ma vuoi renderti conto, o insensato, che la fede senza le opere è morta?
21) Avraham, nostro padre, non fu forse giustificato per mezzo delle opere quando offrì il proprio figlio Isacco sull’altare?
22) Tu vedi che la fede operava insieme alle opere di lui, e che per mezzo delle opere la fede fu resa perfetta.
23) Così si adempì la Scrittura, che dice:
«Or Avraham ebbe fiducia in Dio, e ciò gli fu ascritt0 a merito»;
e fu chiamato amico di Dio.
24) Perciò vedete che l’uomo è giustificato per le opere e non per fede soltanto.
Conclusioni:
Romani 4:17
come sta scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni», è padre (Avraham) di tutti noi davanti a Dio a cui egli credette, (credette alle Sue promesse) il quale (Dio) fa vivere i morti e chiama le cose che non sono come se fossero.
La fede cresce nella misura in cui ascoltiamo
la Parola di Dio.
Romani 10:17
La fede dunque viene dall’ascoltare «ob+audere:obbedire»,
e l’ascoltare viene dalla parola di Dio «dia rhêmatos Theou».
La fede matura meditando i suoi insegnamenti.
Giosuè 1:8-9
«Questo libro della Torà non si allontani mai dalla tua bocca; meditalo giorno e notte per poter osservarne esattamente quanto in esso è scritto; perché così soltanto prospererai in tutte le tue imprese e allora in tal modo avrai buon successo»
Salmo 119:15
Voglio meditare sui Tuoi precetti
e considerare i Tuoi sentieri.
Salmo 119:97
Quanto amo la Tua Torà!
È la mia meditazione per tutto il giorno.
Poi preghiamo in fede
secondo quello che abbiamo creduto.
Matteo 21:22
E tutto ciò che chiederete in preghiera,
avendo fede, lo otterrete.
Giovanni 15:7
Se rimanete in Me e le Mie parole «ta remata» rimangono in voi,
domandate ciò che desiderate, e vi si sarà fatto.
Infine le mettiamo in pratica
per ricevere le sue benedizioni.
Pace fratelli e sorelle,
L’aspetto della predicazione che mi ha colpito di più è il primo versetto che troviamo all’inizio,
Ebrei 11:1 Ora la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di cose che non si vedono.
Mi ha colpito quando dice (dimostrazione di cose che non si vedono), uno potrebbe pensare che è un ossimoro ovvero parole che esprimono concetti contrari, come posso avere una dimostrazione (concreta) se non posso vederla (astratta)?
La mia riflessione sarà semplice: Dio ci chiama a sperare delle cose che Lui ci ha detto, non dubitando come ha fatto Avraham, che non avendole viste, ha chiesto dei segni a Dio ed Egli lo ha corretto perché ha dubitato.
La nostra fede deve essere certa e non vacillare, non bisogna cadere in tentazioni di nessun genere.
Uno degli aspetti delle conclusioni molto interessante, è il punto 2° dove dice nel Salmo 119:97 Quanto amo la tua Torà! È la mia meditazione per tutto il giorno!
Ed anche in Giosuè 1:8-9 dice di meditare la Torà perché in questo modo, uno potrà prosperare in tutte le proprie imprese senza fare passi falsi.
Questa predicazione è un paletto molto importante nella mia vita, perché mi ha insegnato a sperare in Dio continuamente e di amare la sua Parola (Torà) ogni giorno della mia vita, facendo queste cose la nostra fede sarà sempre più forte e ci permetterà di andare di altura in altura, di valore in valore, affinché facciamo la santa perfetta e conveniente volontà di Dio.
Pace a tutti,
capita spesso di usare frasi ad effetto senza rendersi conto che l’effetto è assai blando se non assente.
Diciamo spesso che siamo in un cammino, ma c’è cammino e cammino, possiamo camminare soffermandosi a guardare le vetrine, camminare avvolti nei nostri pensieri, camminare quando siamo in ritardo ad un appuntamento.
Il nostro camminare si vede.
Il Salmo 84 dice “Beati coloro che abitano nella tua casa e ti lodano di continuo” ….. “essi vanno da altura ad altura; si presentano a Dio in Sion”
Questo è il cammino che dell’uomo “beato”, un cammino fatto quasi in punta di piedi, da altura ad altura come quando si attraversa un luogo melmoso da un sasso all’altro attenti a non sporcarsi i piedi.
Così come il monte si proietta verso il cielo elevandosi dalla palude, le alture spirituali, i principi della Torah, sono le alture che segnano il mio cammino verso Sion.
La fetta di prosciutto non sarà l’Everest ma mi da la possibilità di passare all’altura successiva.
Lo Shabbat?
C’è una cosa che può aiutarmi in questo cammino: devo ricordami che Gesù è morto per me, non perché sono importante come uomo, ma perché è importante il contributo che posso portare alla sua opera.
Vi voglio bene
Alessandro