1^ Corinzi 14:1-23
Desiderate l’amore e cercate ardentemente i doni spirituali, ma soprattutto che possiate profetizzare,
2) perché chi parla in «altre lingue» non parla agli uomini, ma a Dio;
poiché nessuno lo comprende, ma egli in Spirito divino proferisce misteri.
3) Chi profetizza, invece, parla agli uomini per edificazione, esortazione e consolazione.
4) Chi parla in «altre lingue» edifica se stesso, ma chi profetizza edifica la chiesa.
5) Io vorrei che tutti parlaste in «altre lingue», ma molto più che profetizzaste, perché chi profetizza è superiore a chi parla in «altre lingue» a meno che egli interpreti, affinché la chiesa ne riceva edificazione.
6) Ma ora, fratelli, se venissi a voi parlando in «altre lingue», che vi gioverei se non vi parlassi per mezzo di rivelazione, o di conoscenza, o di profezia, o di insegnamento?
7) Le cose inanimate stesse che emettono un suono, come il flauto e la cetra, se non danno suoni distinti, come si riconoscerà ciò che si suona con il flauto o con la cetra?
8) Se infatti la tromba dà un suono sconosciuto, chi si preparerà alla battaglia?
9) Così anche voi, se con la lingua non proferite un parlare intelligibile, come si comprenderà ciò che è detto? Sarebbe infatti come se voi parlaste all’aria.
10) Vi sono, ad esempio, tante varietà di suoni di lingua nel mondo, e nessuno di essi è senza significato.
11) Se dunque io non comprendo il significato del suono, sarò come uno straniero per chi parla, e chi parla sarà uno straniero per me.
12) Così anche voi, poiché siete desiderosi di avere doni spirituali, cercate di abbondarne per l’edificazione della chiesa.
13) Perciò chi parla in «altre lingue» preghi di poter interpretare,
14) perché, se io prego in «altre lingue», il mio Spirito divino ben prega, ma la mia mente rimane infruttuosa.
15) Che si deve dunque fare? Pregherò con lo Spirito divino, ma lo farò anche con la mente; canterò con lo Spirito divino, ma canterò anche con la mente.
16) Tuttavia, se tu lodi Dio con lo Spirito divino, colui che occupa il posto del profano, come dirà Amen, al tuo ringraziamento, poiché egli non comprende ciò che tu dici?
17) Infatti tu puoi anche rendere un bel ringraziamento, ma l’altro non è edificato.
18) Io ringrazio il mio Dio, perché parlo in «altre lingue» più di voi tutti.
19) Ma nell’assemblea preferisco dire cinque parole con la mia intelligenza per istruire anche gli altri, piuttosto che diecimila parole in «altre lingue».
20) Fratelli, non siate bambini di senno, ma siate bambini in malizia e uomini compiuti in senno.
21) Sta scritto nella legge: «Io parlerò a questo popolo in lingue straniere e con labbra straniere, ma neppure così mi ascolteranno», dice il Signore.
22) Pertanto le «altre lingue» sono un segno non per i credenti, ma per i non credenti mentre la profezia non è per i non credenti, ma per i credenti.
23) Se dunque, quando tutta la chiesa è riunita insieme, tutti parlano in «altre lingue» ed entrano dei profani o dei non credenti, non diranno che voi siete fuori di senno?
Senza una vita spirituale non abbiamo forza.
Senza far fluire lo Spirito ci sentiamo impotenti e sommersi dalla cose della vita.
Da una vita Spirituale distratta discende certa ansia e una vita spesso in affanno.
La parte Spirituale della nostra vita è quindi fondamentale.
Nel Tanak troviamo molti riferimenti a questo
Zaccaria 4:6
Allora egli, rispondendo, mi disse: «Questa è la parola dell’Eterno a Zorobabel: Non per potenza né per forza, ma per il mio Spirito», dice l’Eterno degli eserciti.
L’opera di Zorobabel andrà a compimento grazie allo Spirito di Dio.
Non per la sua forza o il suo potere.
Tuttavia lo stesso passo di Zaccaria (capitolo 4) ci ricorda come dalla parte spirituale discenda la parte pratica.
In fatti e verità.
La parte pratica è conseguenza di quella spirituale e non ci può essere solo una delle due.
Zaccaria 4:10
Chi ha potuto disprezzare il giorno delle piccole cose? Ma quei sette si rallegrano a vedere il filo a piombo nelle mani di Zorobabel. Questi sette sono gli occhi dell’Eterno che percorrono tutta la terra».
Zorobabel aveva infatti messo mano alla costruzione del Tempio in maniere pratica.
Shalom.
Carissi fratelli e sorelle in Cristo sia la gioia del Signore esuberante nei vostri cuori.
Atti 5:41 “Così essi si allontanarono dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere vituperati per il nome di Gesù.
Matteo 11 e 12: «Beati sarete voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli, poiché così hanno perseguitato i profeti che furono prima di voi».
Leggendo questi versi della Parola ci viene spontanea una domanda: com’è possibile rallegrarsi e giubilare di fronte agli insulti, alle persecuzioni e alle maldicenze quando si testimonia di YESHUA?
La risposta è molto semplice ed è questa: il vero testimone di CRISTO è quello che vive e manifesta la SUA gioia.
Il testimone di SIGNORE è colui che sa perfettamente che è stato rivestito di potenza dall’alto e conosce per esperienza che l’unico modo per mantenere accesa la sua lampada ed essere uno strumento d’amore nella mani di YESHUA è avere una vita spirituale genuina e pura che si alimenta e cresce solo attraverso la meditazione della Parola ed una incessante preghiera soprattutto in lingue.
Tutto questo ci porterà a realizzare quanto è scritto in 1^ Giovanni 1:7 “ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo COMUNIONE GLI UNI CON GLI ALTRI”
e di conseguenza il SUO CORPO manifesterà al mondo l’amore di DIO.
Pace.
Nel concetto umano e carnale della vita, la parola potenza si applica a persone che definiamo potenti, perché hanno disponibilità economiche e ruoli sociali che permettono loro di decidere della vita altrui, i così detti “potenti della terra…”.
Però grazie a Dio sappiamo che nel Suo Regno queste “leggi” non valgono e sono all’opposto.
Per questo mi sono chiesto se ricevere potenza o essere rivestiti di potenza, essendo nati di nuovo, non significa forse vivere la propria vita con ogni umiltà e mansuetudine, nel rispetto della Torah, e per la gioia che ci è posta davanti (il Corpo di Cristo, la sua Sposa).
Penso infatti a ciò che è scritto in Giovanni 3:8 Lo Spirito divino (il Vento) soffia dove vuole, senti anche la sua voce, ma non sai da dove viene e dove va. Così è chiunque è generato (fatto nascere) dallo Spirito divino».
Uomini apparentemente deboli (per il mondo) ma forti nello Spirito, perché edificati e fortificati attraverso la preghiera nello Spirito e attraverso il dono delle altre lingue, per essere pronti alla lotta stabilita, che viene ben descritta in questi versetti.
Efesini 6:10-12 Del resto, fratelli miei, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza.
Rivestitevi dell’intera armatura di Dio per poter rimanere ritti e saldi contro le insidie del diavolo poiché il nostro combattimento non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori del mondo di tenebre di questa età, contro gli spiriti malvagi nei luoghi celesti.
Shalom a tutti.